Per questo motivo, nel bilancio dell’anno corrente, la giunta ha stanziato 68 milioni di euro per le Politiche sociali senza apportare tagli rispetto al 2013, come è invece avvenuto per la maggioranza degli altri settori (restano esenti, insieme con il Sociale, solo la Sanità e i Trasporti) e coprendo di tasca propria i mancati trasferimenti nazionali che dal 2008 ad oggi sono stati drasticamente ridotti.
“Anche se iniziamo a vedere i primi segnali di ripresa dalla crisi economica, il disagio sociale è in crescita – spiega il presidente della Regione Gian Mario Spacca – Per questo la Regione ha previsto risorse in aumento per dare sicurezza alla comunità marchigiana, per dare risposte concrete e immediate a tutela della coesione sociale.
La giunta regionale ha quindi deciso di esentare il settore dei Servizi sociali, del Trasporto pubblico e della Sanità dai tagli tra il 20 e il 40% che hanno interessato tutti gli altri settori.
L’obiettivo è quello di continuare a garantire il sistema a rete di servizi e strutture che risponde alle esigenze del territorio sia sulla costa che nell’entroterra.
Dei 68 milioni stanziati, circa 54,5 sono costituiti da fondi regionali e circa 13,5 milioni sono quota parte di fondi statali. Queste risorse al 90% saranno trasferite ai Comuni come già accaduto negli anni passati quando la Regione ha messo a disposizione degli enti locali 61 milioni di euro per compensare l’azzeramento del Fondo nazionale per le politiche sociali”.
La particolare attenzione alle politiche familiari e le conseguenti scelte legislative e di programmazione si basano sui significativi cambiamenti in corso nella famiglia: il progressivo invecchiamento della popolazione e la crescente presenza degli stranieri, la crisi del lavoro, la precarizzazione generalizzata e il moltiplicarsi dei casi di povertà. “Oltre 60 dei 68 milioni di euro a disposizione – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali Luigi Viventi - , pur assegnati a diversi capitoli, rientrano di fatto alle famiglie come servizio o come sostegno, in relazione alle principali difficoltà socio-economiche.
L’istituzione famiglia, al di là delle singole valutazioni, costituisce sul territorio una formidabile rete di protezione sociale e per questo va sostenuta. Non si tratta solo di un dovere sociale, ma anche di politica lungimirante: l’assistenza domiciliare, ad esempio, ha dei costi inferiori rispetto a quella nelle strutture e questo naturalmente incide sulla spesa pubblica”.
In questo contesto dunque, le politiche familiari non si esauriscono con le specifiche politiche sociali, ma sono oggetto di impegno per tutti i settori dell’amministrazione pubblica regionale e locale. Allo stesso modo, una efficace azione di sostegno sociale, non può limitarsi agli interventi di carattere economico, ma prevede una serie di azioni volte a una appropriata ed efficace strutturazione dei servizi presenti sul territorio.
“Per queste ragioni – continua l’assessore Viventi - il bilancio delle Politiche sociali 2014 stabilisce, oltre a quella appena citata, altre priorità, tra le quali il perseguimento di una effettiva integrazione socio-sanitaria relativamente all’assetto istituzionale, con la riduzione degli ambiti da 23 a 13 (quanti sono i distretti sanitari) e l’integrazione della programmazione sociale con le altre politiche (formazione, lavoro, istruzione, politiche giovanili, politiche per la casa e di tutela ambientale, cooperazione internazionale, pari opportunità). In quest’ottica si pone tra gli obiettivi per il 2014 anche l’approvazione della nuova legge regionale sui servizi sociali, a iniziativa della giunta regionale, attualmente in quinta Commissione”.
Di seguito il riparto dei fondi: Disponibilità Interventi Sostegno agli anziani e alle loro famiglie 9.000.000,00 Assegno di cura e assistenza domiciliare Sostegno famiglie in difficoltà 2.900.000,00 Trasferimenti monetari ai Comuni per famiglie con disagio economico Servizi per bambini 7.250.000,00 Nidi (5.000.000 eur); servizi vari età 3-18 (1.000.000 eur); nidi domiciliari (1.250.000 eur) Cofinanziamento ai Comuni per sostegno minorenni allontanati dalla famiglia 5.000.000,00 sostegno economico ai Comuni per rette case famiglia e famiglie affidatarie Inclusione sociale famiglie immigrate 400.000,00 tutela, scuola, sportelli informativi, centri accoglienza…)
Sostegno a persone disabili e famiglie 24.630.000,00 assistenza domiciliare, educativa, centri socio-educativi, integrazione scolastica, inserimento lavorativo, abbattimento barriere, ausili tecnici, sollievo famiglie di persone con problemi mentali, vita indipendente, SLA…
Sostegno agli enti locali per le politiche sociali integrative 11.163.000,00 Contributo indistinto erogato dalla Regione agli enti locali per integrazione sui servizi sociali Totale* 60.343.000,00 *I circa 8 milioni restanti sono assegnati ad altre categorie di spesa dei servizi sociali: servizio civile, dipendenze patologiche, sostegno e inclusione sociale dei detenuti, inclusione lavorativa di cittadini svantaggiati, sostegno all’associazionismo sociale, progettualità europee, ecc.