«Il Partito Democratico di Ascoli ha le idee chiare e soprattutto un obiettivo preciso: rappresentare l’alternativa all’amministrazione Castelli, attraverso una nuova idea della nostra città.
Motivazioni, forza e determinazione ci caratterizzano, così come la volontà politica di aprirci a tutti coloro che condivideranno la nostra piattaforma programmatica e si proporranno anche per integrarla, siano essi partiti, movimenti, associazioni e cittadini, con l’entusiasmo di chi vuole ridare dignità, dinamismo e visione di futuro alla città.
Il Partito comprende perfettamente il momento politico, la necessità di scelte cruciali e tempestive ed è quindi più che mai deciso ad assumersi la responsabilità e il ruolo di forza propulsiva nel confronto elettorale che sta per avviarsi e di centro di aggregazione di quanti vorranno lavorare in questa direzione. Se ci saranno le condizioni per la formazione di una coalizione, il Pd seguirà questa via, senza timori o timidezze, e così se si individuerà nelle primarie di coalizione la strada giusta da intraprendere.
E’ per questo che già nei prossimi giorni, compatibilmente con le festività natalizie, inizierà il nostro percorso di proposta politica.
Altra questione è quella della selezione interna del candidato sindaco del Partito. Veniamo da un congresso unitario, che ha gettato le basi per una nuova modalità di confronto all’interno della dirigenza, grazie ad un dialogo franco e costante, alla condivisione dei temi e degli obiettivi irrinunciabili e alla disponibilità dimostrata da tutti.
Si tratta di un processo di elaborazione politica, nel rispetto di tutte le sensibilità, a cui non intendiamo rinunciare e che merita se non la condivisione almeno il rispetto da parte di chi è esterno ad esso.
Quali strumenti vorrà impiegare nella selezione delle proprie candidature il Partito Democratico non può essere oggetto di dibattito da parte di altre forze politiche.
E’ chiaro che la ricerca di una candidatura unitaria appare come la soluzione più auspicabile, ma un partito democratico non teme il confronto, anche al proprio interno, e non ritiene le primarie di partito una perdita di tempo, bensì un’occasione di partecipazione e coinvolgimento attivo del proprio elettorato, cosa che non appartiene alle abitudini di nessun’altra formazione politica. »