Il presidente Bruno Bucciarelli promette "orgoglio, tenacia e senso di responsabilità", gli fa eco il direttore della Pfizer Giuseppe Allocca testimonial di "un player globale" con l'inizione di fiducia finale di Aldo Cazzullo (Corriere della Sera) con il suo libro "Basta piangere!".
Il senso della sua opera è in questo abstract: «Non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. E’ meglio adesso. L’Italia in cui siamo cresciuti era più povera, più inquinata, più violenta, più maschilista di quella di oggi. C’erano nubi tossiche come a Seveso, il terrorismo, i sequestri. Era un Paese più semplice, senza tv a colori, computer, videogiochi. Però il futuro non era un problema; era un’opportunità.»
Poi la riproposizione di una buona idea per non dimenticare lo stato di disagio di tanti: la racolta di circa 2 mila euro per Zarepta
«La nostra Associazione - di il presidente Bruno Bucciarelli - ho continuato a curare non solo i temi legati strettamente al business e alla crescita economica delle imprese, ma anche quelli più attinenti al sociale.
Abbiamo individuato nei giovani le risorse per il nostro futuro attraverso l'attenzione al passaggio generazionale, i rapporti scuola-impresa, l'orientamento, le start-up e la cultura di impresa.
Approfondire questi temi costituisce una sorta di investimento sociale, culturale e valoriale del territorio i cui frutti si tradurranno si anche in nuova impresa, ma anche in nuovi posti di lavoro e quindi crescita sociale.
In questo lavoro, per noi molto gratificante, ci siamo avvalsi della collaborazione di tanti imprenditori che in modo volontario si adoperano e che qui voglio ringraziare: Renzo De Santis per l'alternanza scuola lavoro, Gianni Tardini per l'Expo, Franco Bucciarelli, per il progetto Yes Start-Up, Battista Faraotti per l'iniziativa il Piceno finanzia il Piceno, Giovanni Cimini per il Distretto delle Energie e tanti altri che non cito per brevità non certo perché li ho dimenticati.
In particolare desidero rivolgere un affettuoso e grato ricordo al S.E. Silvano Montevecchi, già Vescovo di Ascoli, scomparso quest'anno, con il quale abbiamo condiviso iniziative e progetti appassionati per il nostro territorio per il bene comune, che è stato e sarà ancora il nostro “faro”.
Siamo consapevoli che fa più rumore mediaticamente la contestazione del disagio pur giustificato che centinaia di iniziative che noi imprenditori proponiamo quando anche inascoltati.
E' cambiato anche il modo di protestare: sta prevalendo il massimalismo, il populismo e il qualunquismo, che rischiano di “annacquare” i contenuti della protesta stessa.
Con sorpresa mi è capitato di leggere dichiarazioni secondo le quali coloro che protestano di “non avere una proposta”.
Si confondono, come sempre, ruoli e competenze.
Il ruolo della nostra Associazione quale soggetto aggregante è quello di valutare e promuovere proposte realistiche per uscire dalla crisi.
Squinzi dice che il malcontento è giustificato perché la situazione è drammatica e, sia pur condannando le forme estreme di protesta, egli invita a non sottovalutare i motivi della stessa e a dare seguito alle nostre proposte come l'abbattimento del cuneo fiscale.
Quanto meno stravagante pare il balletto degli acronimi riguardanti la tassazione immobiliare - vedi IUC (Imposta Unica Comunale), TASI (Tassa Servizi Indivisibili) e TARI (Tassa dei Rifiuti.
Le imposte cambiano nome, ma seguitano a tormentare le imprese come fa, in particolare l'IRAP.
Abbiamo manifestato le nostre esigenze: oggi diventate emergenze, con responsabilità, e senso civico e nel rispetto delle regole.
Molti di noi non potendo riorganizzare localmente la propria attività stanno pensando di delocalizzare a danno dei nostri giovani e a discapito di un ecosistema nazionale in cui l'impresa è parte integrante spesso non riconosciuta in questo ruolo.
Noi continueremo ad usare orgoglio, tenacia e senso di responsabilità, ma non vogliamo più un Paese che continui ad accumulare debito pubblico per le spese fatte per catturare consenso. Su queste basi saremo in grado “di ridestarci, di resistere e di rinascere che è poi l'invito che il nostro illustre ospite di stasera rivolge a tutto il Paese».
La breve riflessione del direttore della Pfizer Giuseppe Allocca.
«Abbiamo, insieme a Confindustria deciso di accogliervi in un ambiente industriale.
Perché vogliamo enfatizzare la necessità di riportare al centro dell’attenzione le “attività” e sottolineo attività .
Siano esse produttive, commerciali o artigiane.
Perché sono queste che generano valore e ricchezza per il territorio.
Sono anche a rappresentare l’orgoglio di questa azienda (e di questo gruppo dirigente),
che, avendo avuto il coraggio di scelte difficili e non sempre comprese dal territorio,
ha trasformato quello che era uno stabilimento per il mercato locale in un player globale
che grazie al lavoro di più di 500 colleghi fornisce tutti i mercati mondiali con prodotti di alto profilo etico .
ed oggi può guardare con fiducia al futuro ma senza riposare sugli allori»