Un primato che si conferma di rilevazione in rilevazione. Nel periodo gennaio-settembre 2013 l’export regionale, come evidenzia l’ultimo rapporto Istat, ha registrato un +12,7%, il dato di gran lunga migliore a livello nazionale e ben al di sopra della media italiana che segna un segno negativo con un -0,3%. L’Istat definisce non a caso le Marche, tra le regioni in espansione, come particolarmente dinamiche.
A trainare le esportazioni marchigiane sono in Europa Belgio, Francia, Germania; ottime performance hanno registrato nel mondo Stati Uniti (+28%), Cina (+22%), Emirati Arabi Uniti (+20%), Arabia Saudita (+35%) e Giappone (+24%).
“Il settore merceologico che ha trainato la crescita dell’export tra gennaio e settembre 2013 – commenta il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – è il calzaturiero, al primo posto nella nostra regione per valore delle vendite all’estero e con una crescita del +6%.
E’ la testimonianza che i comparti storici del manifatturiero made in Marche reggono, e molto bene, la competizione globale, continuando a ritagliarsi fette importanti di presenza nei mercati a maggiore valore aggiunto. Da sottolineare anche la buona ripresa dei settori agroalimentare (+8%), tessile e abbigliamento (+7%), nautica (+81%)”. Prosegue, come nei mesi precedenti, la crescita molto sostenuta dell’export dei prodotti farmaceutici, il cui volume ha un peso notevole sulla media regionale, ma non determinante nel posizionamento al primo posto in Italia.
“Quanto alle destinazioni dei prodotti marchigiani – aggiunge Spacca - sono motivo di grande soddisfazione gli importanti risultati nei Paesi su cui la Regione ha puntato già da tempo con azioni di accompagnamento e sostegno all’export delle piccole e medie imprese.
E’ stato a suo tempo intuito il potenziale di tali aree: una lungimiranza che ha pagato. Non è un caso se le Marche sono la quinta regione italiana, dopo Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Lombardia, a contribuire all’export nazionale verso Paesi extra Ue e la prima verso l’Unione europea. Le azioni regionali di internazionalizzazione si confermano quindi di grande efficacia. Lo dimostrano il contributo delle esportazioni, così come l’attrazione degli investimenti, alla tenuta del sistema produttivo marchigiano”.