Fusione Comuni, Solazzi:«Al referendum votate sì»

Fusione Comuni, Solazzi:«Al referendum votate sì»

Così il presidente del Consiglio regionale

Il Presidente del Consiglio regionale, Vittoriano Solazzi e i Sindaci si rivolgono ai cittadini interessati:” Votate si!”:

"La fusione dei Comuni non cancella né la storia né la geografia di un territorio, anzi ne consente lo sviluppo e il raggiungimento di migliori condizioni sociali. Si deve prendere atto che la situazione economica del Paese porta ad assottigliare sempre più le risorse per gli enti locali e se non si vogliono ridurre i servizi si devono fare scelte coraggiose e dare ai cittadini risposte sempre più efficienti.” Così il Presidente del Consiglio regionale delle Marche, Vittoriano Solazzi, nel corso della conferenza stampa indetta oggi (26 novembre) per lanciare un appello agli elettori dei Comuni del pesarese che l’1 e 2 dicembre si recheranno alle urne per scegliere la fusione.

“Votate si” ha detto Solazzi, unito ai Sindaci dei Comuni presenti, rivolgendosi ai cittadini di Colbordolo e Sant’ Angelo in Lizzola, che hanno scelto di trasformarsi in “Vallefoglia” , Lunano, Piandimeleto e Belforte all’Isauro, che a fusione ultimata prenderanno il nome di “Montefeltro sul Foglia.

Nel corso degli anni questi piccoli enti locali hanno esercitato, in forma associata, molteplici funzioni e servizi fino a decidere di procedere all’effettiva unificazione.

E lo fanno con la consapevolezza che l’unità d’intenti porterà vantaggi sia in direzione di una maggiore e più qualificata appropriatezza degli interventi, sia sul versante di un contenimento complessivo dei costi di gestione.

Le motivazioni di fondo sono state ribadite dai sindaci Massimo Pensalfini (Colbordolo), Guido Formica (Sant’Angelo in Lizzola), Claudio Cerigni (Lunano), Riccardo Nonni (Piandimeleto), Sauro Brisigotti (Belforte all’Isauro), che hanno evidenziato gli obiettivi cui si vuole mirare con la fusione: maggior peso politico e istituzionale, riduzione dei costi generali di gestione, più forte specializzazione del personale, priorità nei bandi per i finanziamenti europei, finanziamento previsto dalla Regione e il contributo dello Stato, deroga al patto di stabilità, investimenti nel territorio e riduzione delle imposte locali. Senza la fusione vi sarebbe invece l’impossibilità di risparmiare, difficoltà nel partecipare ai bandi europei, obbligo del rispetto del patto di stabilità, aumento della burocrazia amministrativa, scarsa rappresentanza politica e peggiori servizi per i cittadini.

Da questa fusione arriveranno , infatti, per i due nuovi Comuni 200 mila euro per due anni dalla Regione e circa 480 mila euro all’anno dallo Stato.

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