E’ quindi fondamentale l’immediatezza dell’intervento con personale preparato e apparecchiature adeguate. Per questo la Regione ha realizzato il programma di diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni, avviato formalmente questa mattina a Palazzo Raffaello con una cerimonia che ha previsto la collocazione dei primi due apparecchi negli uffici regionali e il rilascio degli attestati ai dipendenti che hanno seguito il corso per il loro utilizzo.
Per l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani “la sopravvivenza dei pazienti vittima di arresto cardiaco dipende da fattori noti, esemplificati dalla metafora della ‘catena della sopravvivenza’, ovvero la necessità di prestare cura immediata ai primi sintomi dell’arresto cardiocircolatorio. Il primo ‘anello’ di tale catena è costituito dall’uso di un defibrillatore in mani di chi sappia riconoscere, previa formazione, la necessità dell’intervento. La defibrillazione precoce praticata prima dell'arrivo del 118 può rappresentare ‘un’arma vincente’ in grado di salvare molte delle vittime di arresto cardiaco; perciò la diffusione degli strumenti necessari ad attuarla deve essere ampia e strategica”.
All’appuntamento di oggi hanno preso parte Paolo Aletti, direttore dell'Agenzia regionale sanitaria, Sarda Cammarota per il dipartimento della Protezione civile, che hanno espresso soddisfazione per “l’ulteriore passo avanti del grande lavoro compiuto insieme”; il responsabile della Centrale operativa 118, Riccardo Sestili, il dirigente Ars (Agenzia sanitaria regionale) per le Tecnologie sanitarie, Riccardo Luzi e il responsabile della prevenzione della Giunta regionale, Lorenzo Antonelli.
La localizzazione dei due defibrillatori negli uffici della Regione fa parte di un più ampio programma di diffusione dei defibrillatori semiautomatici, predisposto dalla Regione in collaborazione con le Centrali Operative 118, e finanziato con risorse statali che sono state poi assegnate alle Aziende del servizio sanitario regionale. La normativa nazionale consente l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico, in sede extra ospedaliera, anche al personale non sanitario che abbia ricevuto una specifica formazione nelle attività di rianimazione cardiopolmonare.
L’arresto cardiaco colpisce ogni anno molte persone che potrebbero essere salvate con un soccorso tempestivo, non solo ad opera di un Sistema 118 efficace, ma anche dall’intervento di cittadini che, essendo testimoni del fatto, ne diano correttamente l’allarme ai servizi d’emergenza, iniziando le prime manovre di rianimazione, manovre di rapido apprendimento e facile esecuzione, che portano con tempestività all’aumento delle possibilità di sopravvivenza.
La cerimonia di consegna degli apparecchi e degli attestati ai dipendenti regionali, ha un valore simbolico, in considerazione anche dell’alto numero di utenti che frequentano i palazzi istituzionali della Regione. “L’arresto cardiaco, che fino a poco tempo fa era considerato un evento di morte certa – aggiunge Mezzolani - è ora un evento problematico da cui ci si può salvare grazie a provvedimenti mirati come quelli adottati dalla Regione Marche, che agisce per una maggiore sensibilizzazione di cittadini, operatori sanitari e forze politiche”.
Programma di diffusione dei defibrillatori semiautomatici
La Regione Marche, in collaborazione con i Responsabili delle CO 118 , con DGR 1087/11 ha predisposto il programma di diffusione dei defibrillatori semiautomatici.
Sulla base di tale atto, le risorse assegnate dal Ministero alla Regione, sono state riattribuite alle Aziende del SSR, al fine di rendere esecutive le previsioni del programma destinandole a: acquisto/implementazione dei defibrillatori; programmi di formazione/retraining dei cittadini che potranno utilizzare tali apparecchiature in caso di necessità; attività di manutenzione e campagne di informazione. In tale provvedimento sono stati individuati i punti privilegiati di ubicazione dei defibrillatori che possono essere:
· fissi: Scuole o Università (soprattutto per motivi culturali ed educativi oltre che per numerosità di frequentatori e per attività sportive che spesso vi si praticano), Porti e Stazioni Ferroviarie, Uffici ad elevato afflusso di operatori e utenti.
· mobili: medici della continuità assistenziale (in particolare nelle località remote della regione), operatori del 118 che abitano in località difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso sanitario, mezzi dei corpi civili e militari dello stato (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, ecc).
Sono quindi stati individuati come sedi ulteriori di progetti di defibrillazione precoce: luoghi di aggregazione cittadina e di grande frequentazione o ad alto afflusso turistico; aree con particolare afflusso di pubblico; aree con particolari specificità come luoghi isolati e zone disagiate (montagna), pur se a bassa densità di popolazione; poliambulatori, ambulatori dei medici di medicina generale; luoghi in cui si pratica attività ricreativa ludica, sportiva agonistica e non agonistica anche a livello dilettantistico: auditorium, cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, sale gioco e strutture ricreative, stadi, centri sportivi; luoghi dove vi è presenza di elevati flussi di persone o attività a rischio: grandi e piccoli scali per mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi, strutture industriali; luoghi che richiamano un'alta affluenza di persone e sono caratterizzati da picchi notevoli di frequentazione: centri commerciali, ipermercati, grandi magazzini, alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari e stazioni sciistiche; strutture sede di istituti penitenziari, istituti penali per i minori, centri di permanenza temporanea e assistenza; strutture di Enti pubblici uffici; postazioni estemporanee per manifestazioni o eventi artistici, sportivi, civili, religiosi e farmacie.
Va precisato che il finanziamento statale assegnato alle Marche consente di distribuire complessivamente 76 defibrillatori. Pertanto la maggior parte delle esigenze evidenziate dovrà trovare altre risorse da parte degli Enti interessati.