Rare le proposte che possano interessare i cittadini e molteplici, al contrario, le configurazioni politiche o partitiche che dovrebbero garantire una maggioranza vincente per l’Arengo.
In un clima di notevole sfiducia nei confronti della politica in generale e dei partiti tradizionali che continuano a deludere gli elettori, penso che si stia partendo con il piede sbagliato.
Anziché proporre nuovi partiti (o vecchi con nuovo smalto), alleanze trasversali, rinnovate maggioranze politiche, liste pseudo civiche, credo che sia fondamentale iniziare dalle cose che occorre realizzare per questo territorio, esplicitando le priorità, le modalità con le quali si faranno, in maniera trasparente, indicando con chiarezza e serietà quale sia la visione che si vuole prospettare per la città di Ascoli.
In tempi di estrema crisi occupazionale ed economica, iniziare con la valorizzazione del territorio e del capitale umano pur esistente in città potrebbe essere una delle azioni da capitalizzare per una organica proposta politica. Penso al recupero di siti naturali e culturali (fiume, siti architettonici ed artistici presenti, centri di cultura, ecc). E’ necessario pensare alla realizzazione di un sistema efficace per inserire la Città di Ascoli in un circuito culturale-turistico importante, gestito da personalità che sappiano progettare reti sistemiche con altri centri e borghi limitrofi e che sappiano finalmente concepire il settore turistico e culturale in un ambito che includa la ricerca e l’innovazione come fonti imprescindibili di ricchezza per tutto il territorio.
Il più grosso danno per tutti rimane l’isolamento: la capacità culturale e tecnica di saper mettere in rete con altre realtà risorse umane, finanziarie e progettuali rimane forse la sola ancora di salvataggio per un territorio in cui il settore industriale, commerciale e del terziario è in estrema sofferenza.
La sfida del Polo tecnologico nell’area Carbon è un treno da non perdere, pur con tutte le limitazioni che presenta la situazione di bonifica ed il conseguente assetto abitativo, oggettivamente oggi troppo voluminoso.
Penso che i cittadini siano interessati a proposte innovative, concrete, realizzabili e non solo ipotizzate o mai portate a termine, piuttosto che a presentazioni di schemi politici e partitici che rischiano, a mio avviso, di rimanere vuoti contenitori sui manifesti elettorali.