La variante, infatti, adegua il Piano regolatore vigente di Castelraimondo, già congruo al Piano paesistico ambientale regionale (P.P.A.R.), ai contenuti del Piano territoriale di coordinamento della Provincia (P.T.C.), volto a valorizzare, potenziare e soprattutto salvaguardare le risorse ambientali, storico-culturali e socio economiche del territorio, prevenendo anche il rischio idrogeologico. Il nuovo P.R.G. definisce progettualmente 12 aree, definite “di trasformazione”, che l’Amministrazione provinciale, in virtù della loro posizione, dimensione e destinazione d’uso, ha ritenuto strategiche per il completamento dell’assetto territoriale e della dotazione di servizi all’interno del territorio comunale. Si distinguono in due tipologie: “Aree di trasformazione costruite”, che comprendono porzioni di tessuto urbano parzialmente edificato da riqualificare o sostituire, e “Aree di trasformazione libere”, completamente inedificate. “La variante - spiega il presidente Pettinari - riduce il consumo di suolo al minimo (soltanto l’11% delle nuove previsioni è costituito da suolo agricolo) e, rispetto al P.R.G. attualmente vigente, prevede una riduzione complessiva della volumetria edificabile, l’incremento della dotazione di aree pubbliche e la sistemazione delle aree di margine urbano”.