Tanti i temi affrontati durante la mattinata dall'assemblea: dal lavoro al caso Ablyazov, dall'Europa ai diritti civili, ma soprattutto ad emergere è stato il grosso interrogativo sul futuro del Partito Democratico in fase pre-congressuale, un partito che, come sottolineato dai molti interventi, si trova in una situazione governativa che è frutto di una chiara sconfitta elettorale. Da qui occorre ripartire verso un congresso nel quale il Pd dovrà far chiarezza sulla sua natura, comprendendo ed analizzando gli errori fatti e consapevoli che il futuro è rappresentato più che mai dai giovani, che vogliono continuare a dare il loro contributo fatto di entusiasmo, idee e voglia e speranza di cambiamento. Oltre ai membri dell'Assemblea Regionale Gd presieduta da Paolo Nicolai, sono intervenuti a portare il proprio saluto anche esponenti di spicco del Partito Democratico quali la senatrice Silvana Amati, il deputato Emanuele Lodolini e il consigliere Regionale Letizia Bellabarba. Giunto da Roma anche il segretario nazionale dei Giovani Democratici Fausto Raciti, che ha voluto testimoniare la propria vicinanza alla giovanile regionale. Il neo segretario Tesei dopo i ringraziamenti a Terrani e a quanti hanno condiviso con lui il lungo percorso nella giovanile, ha sottolineato il ruolo dei Giovani Democratici, definiti vera e propria comunità politica e umana, fatta di condivisione e solidarietà.
“Nel mondo del denaro fatto con denaro – ha affermato Tesei – la democrazia è la condizione per difendere la libertà e i diritti dell'uomo. L'Italia è nel pieno di una crisi di potere democratico che, con le difficoltà economiche e finanziarie che sta vivendo, potrebbe avere esiti pericolosi".
“Il Partito Democratico, con tutte le sue debolezze, rimane in Italia il solo partito capace di esprimere autorevolezza, partecipazione e buon governo: un bene comune da difendere e un punto di riferimento per tantissimi cittadini. Sta al suo gruppo dirigente e ai suoi militanti non sciuparne in divisioni nominalistiche il ruolo storico". Da qui la necessità di individuare obiettivi e prospettive future per un partito che deve ritrovare la propria identità: "Se la sinistra e i progressisti italiani dovessero ridursi a un coacervo di ambizioni personali e di correnti – ha sottolineato Tesei – sarebbe spazzata via. Deve quindi occuparsi dei problemi degli italiani, offrendo loro una vision, una speranza, un mondo diverso possibile. Questo sarà solo se il Partito Democratico saprà, anche grazie al congresso, individuare il terreno della propria lotta, dando cittadinanza politica al disagio, alla rabbia, agli ultimi, a chi vuole combattere ingiustizie e disuguaglianze. Per questo non è vero che destra e sinistra non esistono più: hanno trovato forme diverse nel nuovo secolo dominato dalla finanza e dalle crescenti disuguaglianze. Il Partito Democratico – in conclusione – dovrà attrezzarsi con convinzione per le prossime elezioni che rinnoveranno il Parlamento Europeo. Saranno uno spartiacque: da una parte le fazioni euroscettiche, che non percepiscono la grandezza e la competitività del mondo nuovo, dall'altra le forze che vogliono ricostruire e riprendere il progetto Europa, l'Europa dei popoli, l'Europa comunità politica. Noi chiederemo un rafforzamento e non passi indietro nell'integrazione europea, con tutti i partiti del progressismo: cessione di sovranità, avviamento di un percorso di condivisione dei debiti sovrani, difesa e politica estera comune, misure per la crescita sostenibile e allentamento dell'inefficace medicina dell'austerità a tutti i costi. Una sfida difficilissima per la quale chiederemo al nostro partito una grande dose di coraggio".