Natali: No alla restaurazione di Alleanza Nazionale

Natali: No alla restaurazione di Alleanza Nazionale

Magari con gli stessi visi e le stesse voci che già nel 2008 litigavano e si riappacificavano

Chi scrive, la scelta l'ha compiuta a dicembre 2012 e ne è fiero: insieme a tanti altri militanti ed eletti nel PdL con storie e punti di partenza diversi ha ravvisato la necessità di considerare esaurita l'esperienza nel PdL per tutta una serie di motivi relativi a tutta una serie di omissioni che dal 2008, nonostante fossero sotto gli occhi di tutti e da tanti evidenziate, non venivano non solo risolte ma neanche affrontate e da tanti sopportate in nome di ambizioni del giorno dopo e di personalismi di basso profilo.
Ora nell'anno di grazia 2013 appare solo puerile ritenere che il progetto politico possa essere lo stesso che condusse alla creazione del PdL nel 2008, e parimenti emerge con ancora più forza che per combattere l'anti politica è necessario  un coinvolgimento a 360 gradi di tutti i cittadini nella vita politica con il far ripartire le realtà territoriali in ogni singolo Comune e con il sistema delle primarie per le candidature.
Per cui va senza dirlo che a fronte di quanto si legge sul ritorno a Forza Italia, magari mantenendo Cicchitto, Bondi, Verdini al comando, il centro destra rappresentato da Fratelli di Italia assume una importanza sempre maggiore divenendo il punto di riferimento per chi ha creduto e crede in un progetto di centro destra ma serio e vero e non rappresentato dal sistema dell'Uomo solo al comando, pur se si tratti di Berlusconi.
Per fare questo peró tutto puó servire meno che un'altra restaurazione, ad esempio quella di Alleanza Nazionale, magari con gli stessi visi e le stesse voci che già nel 2008 litigavano e si riappacificavano a giorni alterni obbligando loro ad un passaggio nel PdL intempestivo e senza una logica e seria sintesi non di programmi, che pur potevano già essere condivisi, ma di metodologia di lavoro.
E dunque è stucchevole quanto si legge con ex colonnelli mai divenuti generali che ipotizzano ancora di dare ordini e di fare organigrammi come se non si rendessero conto dello tsunami che si è abbattuto su di loro nei primi mesi del 2013.
Stanno solo perdendo tempo: dovrebbero solo individuare una comune progettualità adeguata ai valori per gli anni a venire che possano rappresentare i cattolici, i nazionali ed i liberali che votavano PdL, incidendo sul problema Europa e Finanza, mettendo una buona volta da parte i propri interessi personali e considerando che il voto nazionale del 25 febbraio ha già premiato volti nuovi ed affidabili che a testa alta e senza paura con appena due mesi di vita hanno dimostrato di saper interpretare il centro destra italiano".