Natali: no alla chiusura dell'Utic a San Benedetto

Natali: no alla chiusura dell'Utic a San Benedetto

nella quale si sottolineavano gravi e specifiche violazioni dell'art.4 del CCNL, non si può intanto non evidenziare che in quel nosocomio la chiusura dell'Utic provocherà la conseguenza che i pazienti cardiopatici non avranno la supervisione di alcun Primario Cardiologo e parimenti la stessa Cardiologia Riabilitativa subirà un depotenziamento senza tenere in alcuna considerazione la sempre maggiore esigenza di tutte quelle particolari terapie per pazienti cardiopatici e senza dare la dovuta attenzione alla essenzialità dell'Utic in una città come San Benedetto che nel periodo estivo attrae un flusso turistico di dimensioni notevoli.
E la soluzione che si vorrebbe adottare appare in assoluto contrasto sia con i risultati della attivitá degli ultimi anni visto che con una Unitä di Cardiologia autonoma si è registrato un importante tasso di mobilitâ attiva e sia con i riconoscimenti attribuiti al Reparto di Cardiologia che risultava essere la struttura con minore mortalitâ d'Italia per infarto del miocardio; e ció nonostante che la realizzazione di una area di Pronto Soccorso e Medicina di Urgenza comporti oltretutto  un assorbimento di risorse in termini di personale medico ed infermieristico nonchë in termini di consulenze ,di esami di laboratorio e di farmaci.
E allora la spiegazione é la stessa che consegue da un esame dell'intero Piano di Riordino Sanitario: nessuna appropriatezza di sistema, ma solo  tagli lineari ed incomprensibili senza alcun rispetto dei pazienti.