Un atto dovuto, ma affatto scontato, in un periodo come l’attuale e con le difficoltà della gestione per i pesanti tagli alla finanza pubblica e alle rigidità imposte dal Patto di Stabilità ai bilanci degli Enti locali.
“I tagli nazionali sono drammatici - dichiara il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – Ammontano a 1,3 miliardi nel triennio e insieme alla recessione europea che prosegue mettono sotto durissima pressione il bilancio.
Tuttavia, il Governo regionale riesce a non far ricadere sui cittadini il taglio dei servizi, perché sta operando un’azione strutturale di revisione e selezione della spesa sulle priorità che interessano la nostra comunità.
In questa direzione abbiamo deciso la riduzione dell’addizionale regionale IRAP per il 2014, per rilanciare il lavoro, la crescita e il sistema di piccole imprese che produce reddito e occupazione caratterizzando la struttura economica regionale.
L’addizionale regionale incide per appena un quinto sull’importo complessivo, ma è un segnale perché lo Stato intervenga per fare altrettanto: senza il supporto di una robusta politica economica nazionale è difficile invertire il trend recessivo.
Nel 2012, anno di riferimento del Rendiconto, abbiamo proseguito l’azione articolata a difesa del lavoro e delle piccole imprese, con oltre 800 milioni di euro di interventi realizzati dalla Regione dall’inizio della crisi, con molteplici misure.
Tra queste: ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori delle piccole imprese; fondi di garanzia per la liquidità delle PMI; aiuti alle assunzioni e progetti formativi; agevolazioni sanitarie e scolastiche per le famiglie dei lavoratori in difficoltà; sostegno agli enti locali per i pagamenti alle imprese con il patto di stabilità verticale; compensazione con le risorse regionali dei tagli nazionali al fondo sociale dei Comuni e altri interventi ancora”.
“Il Rendiconto dell’esercizio 2012 - sostiene l’assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini - denota il quadro di sofferenza della finanza pubblica locale e lo stato tensivo di quella regionale.
Dopo undici anni il saldo finanziario subisce un peggioramento, dovuto sia al sostegno che abbiamo garantito alla sanità, sia all’invarianza dei servizi sociali ai cittadini e degli incentivi al sistema produttivo.
Le politiche dei tagli lineari, gli effetti della spending rewiew e il mancato adeguamento dei costi standard ci espongono su una frontiera estrema dal punto di vista finanziario, che siamo impegnati a tenere nell’interesse della comunità marchigiana, ma che ci aspettiamo anche altri, a partire dal Governo nazionale, concorrano a non peggiorare, bensì ad alleviare”.
Dal documento approvato si evince lo stato di tensione della finanza regionale.
La Regione Marche riduce l’ammontare complessivo del debito che è passato da circa 1.236 mln di euro nel 2011 a circa 1.212 mln nel 2012 con una riduzione in termini nominali di 23,3 mln di euro e in termini percentuali dell’1,89%.
Non è stata contratta alcuna anticipazione di cassa, mentre è peggiorato il saldo finanziario effettivo che è passato da un valore negativo di circa 128 mln a circa 150 mln, con una differenza di 22 mln di euro.
La copertura dei residui perenti passa dal 59,17% al 46,76%; il primo dato è riferito al rapporto tra i fondi per il pagamento dei residui perenti risultanti dal bilancio di previsione 2012 e il totale residui perenti risultante dal rendiconto 2011, mentre il secondo dato dipende dal rapporto tra i fondi per il pagamento dei residui perenti risultanti dal bilancio di previsione 2013 e il totale residui perenti risultante dal rendiconto 2012.
La Regione Marche, infine, ha rispettato il Patto di Stabilità interno, attuando tra l’altro sia il Patto di Stabilità regionale verticale incentivato per circa 27 mln di euro, sia il Patto di Stabilità regionale verticale per circa 55 mln, per un importo complessivo di 82 mln di euro, che ha costituito una boccata d’ossigeno fondamentale per 62 Comuni e quattro delle cinque Province delle Marche.