Una tappa importante al fine di permettere l'avvio della riforma sanitaria attraverso la costituzione di punti di primo intervento territoriale e ambulatori di continuità di assistenza primaria.
“la pdl approvata in commissione non esaurisce l'iter legislativo - ha detto il Presidente Comi –, prima di portarla in aula per l'approvazione definitiva, attendiamo il parere dei sindaci e delle organizzazioni sindacali. Se si renderanno necessari faremo le opportune correzioni. Essa è necessaria per consentire il mantenimento delle prestazioni di primo intervento nelle case della salute che altrimenti dovremmo chiudere in quanto in contrasto con la normativa nazionale vigente.
I Punti di primo intervento territoriale sono delle postazioni della “Rete emergenza urgenza” che hanno il compito di stabilizzare il paziente in fase critica e trasferirlo in sicurezza al pronto soccorso. Esso è gestito dal personale dei mezzi di soccorso avanzato che collabora anche durante lo stand by a garantire la continuità dell'assistenza per i pazienti ricoverati presso le strutture sanitarie in cui il mezzo è localizzato.
I Punti sono istituiti, di norma, presso le strutture ospedaliere riconvertite in Case della Salute ove sono anche attivati ambulatori di continuità dell'assistenza primaria che verranno gestiti in collaborazione dai medici dell'equipe territoriale delle cure primarie della continuità assistenziale e del personale sanitario dei mezzi di soccorso avanzato. Questo sulla base di accordi di specifici tra i soggetti interessati.
La Commissione inoltre ha aggiornato la legge regionale 36 del 1998 adeguandola al mutato quadro normativo nazionale e alle mutate esigenze locali. Tra le modifiche di maggior rilievo la razionalizzazione del sistema 118 che verrà gestito da un unico ente del servizio sanitario regionale.
“Testo troppo complesso – ha detto il Vice Presidente della Commissione, Giancarlo D'Anna – che si presta a interpretazioni e quindi poco chiaro. Andrebbe elaborato un testo unico che raccolga in modo chiaro quello che realmente sarà cambiato nella sanità delle Marche. Una cosa è certa i provvedimenti che si stanno adottando oltre a ridimensionare i servizi esistenti penalizzano soprattutto l'entroterra.”
La Commissione ha inoltre espresso il proprio parere favorevole sulla localizzazione delle Potes marchigiane con alcune raccomandazioni alla Giunta regionale volte a garantire uniformità del sistema territoriale di emergenza nella regione salvaguardando le aree montane e svantaggiate. In particolare la Commissione suggerisce la localizzazione di un ulteriore mezzo di soccorso avanzato nel territorio dell'Area Vasta 1 (Urbino Urbania) – Area Vasta 2 (Arcevia) – Area Vasta 4 (Sant'Elpidio a Mare).
“ È necessario potenziare la rete dell'emergenza- urgenza – ha detto Comi -non solo razionalizzarla”.
Sono inoltre stati forniti suggerimenti in merito alla diversa localizzazione nelle Aree Vaste di MSB (Mezzi di soccorso di base) e MSI (Mezzi di soccorso infermieristico).
Parere unanime e favorevole è stato espresso dalla Commissione, con alcune raccomandazioni volti a garantire la funzionalità delle strutture attualmente operanti, sul recepimento dell'Intesa 2012 tra il Governo e le Regioni sulla definizione dei requisiti minimi e organizzativi necessari all'accreditamento delle strutture per l'assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e della terapia del dolore.