'Il ministero non ha bocciato il piano di risanamento'

'Il ministero non ha bocciato il piano di risanamento'

Così l'assessore al Bilancio Vittorio Crescenzi

Ma andiamo per ordine. La cassa depositi e prestiti, sulla base del famoso decreto 35/2013 "salva imprese", ha concesso alla Provincia di Ascoli Piceno un'anticipazione di circa 11 milioni di euro da erogarsi in due tranche, di oltre 5 milioni di euro ciascuna: la prima nei prossimi mesi, la seconda all'inizio del 2014. Tutte risorse che verranno impiegate per onorare gli impegni della Provincia con imprese e soggetti creditori. Ma le notizie positive non finiscono qui: è infatti esecutivo il decreto ingiuntivo, ora in fase di liquidazione, con cui la Provincia riceverà 2 milioni e 400 mila euro dal ministero delle Infrastrutture per vecchie pendenze; mentre la Regione Marche a breve corrisponderà la terza tranche di circa 1,3 milioni euro per i danni subiti dal territorio a causa dell'alluvione nel marzo 2011. Fondi con cui verranno pagate le imprese che parteciparono con tempestività ed impegno alle operazioni di ripristino dei danni causati dalla calamità. Sempre grazie al decreto 35/2013, che riserva la possibilità agli enti locali di effettuare pagamenti in conto capitale nell'anno in corso senza che gli stessi influiscano sul Patto di stabilità interno, la nostra Provincia disporrà di "spazi finanziari" per circa 11 milioni di euro da utilizzare per gli investimenti. E' infine in dirittura d'arrivo, in fase esecutiva, il decreto ingiuntivo per l'ottenimento dal ministero dell'Interno di trasferimenti dal 1999 ad oggi dovuti ma mai percepiti per ulteriori 11 milioni di euro.

 

Intendo ora smentire alcune notizie apparse sulla stampa che hanno destato allarme e preoccupazione: non è assolutamente vero che il ministero dell'Economia e delle Finanze abbia bocciato il piano di risanamento della Provincia. Come si fa infatti a dare un giudizio negativo su un piano che non è stato ancora presentato? Tutto ciò è paradossale. Come noto, il Consiglio Provinciale il 12 aprile scorso ha semplicemente approvato l'adesione al piano di riequilibrio pluriennale ai sensi dall'art 243 bis, comma 1 del Decreto legislativo 267/2000 che dà la possibilità di rientrare dal disavanzo di gestione attraverso mirate politiche di risanamento. La proposta con azioni da fare e numeri, che deve essere presentata entro l'11 giugno, è quasi pronta e naturalmente è stata sottoposta ai revisori dei conti, verrà condivisa con la Giunta, prima di essere sottoposta al voto del Consiglio. L'obiettivo di tale piano è innanzi tutto la salvaguardia dei dipendenti e degli investimenti pubblici. Da sempre la tutela del personale in tutte le sue prerogative è stata infatti sempre al centro dell'azione dell'amministrazione insieme all'impegno ad assicurare i servizi sul territorio e gli investimenti, a cominciare dalle grandi opere infrastrutturali. Ad esempio è stata espletata la gara per il terzo lotto della Mezzina, senza contare la realizzazione del ponte ferroviario sul Tronto e il completamento del secondo lotto della Mezzina. Intendo quindi rassicurare tutti i dipendenti comprensibilmente preoccupati riguardo a voci e illazioni prive di fondamento che si sono rincorse in questi giorni. Già da gennaio non avremmo dovuto pagare i dipendenti secondo indiscrezioni eppure, mi pare che fino ad ora stipendi e contributi siano stati erogati con puntualità e senza problemi!

 

Due parole, a questo punto, vanno spese riguardo le polemiche strumentali sul consulente della provincia Dott. Vincenzo Cuzzola che sta fornendo supporto alla stesura del piano di risanamento e del Bilancio della Provincia. Si tratta infatti di un professionista con comprovate capacità tecniche e professionali e con una lunga esperienza maturata in analoghe procedure di altri enti locali che, oltretutto, non è stato scelto dai vertici politici, ma indicato dalla dirigenza della Provincia e che ha già collaborato in passato proficuamente con questo Ente anche formando il personale tecnico-amministrativo della struttura.

 

Infine, vorrei fare una precisazione intorno al Patto di Stabilità e al parere del ministero dell'Economia sulla sua rimodulazione. Il Ministero ha annunciato che, pur comprendendo le motivazioni che sono alla base del calcolo dell'obiettivo del Patto di Stabilità 2012 sulla base percentuale di riparto del 56,26% invece che su l'intera quota a Province unite, non possa essere effettuata in quanto necessità di una disposizione normativa che attualmente non esiste. Su tale questione non eravamo certo stati inerti, ma avevamo consultato i dirigenti apicali del Mef e del Viminale che avevano ritenuto fondata l'istanza della Provincia di Ascoli. Ecco perché, ci interesseremo con la commissione Bilancio e Finanze perché nel nuovo decreto fiscale venga superata questa carenza normativa ed il Presidente Celani è già al lavoro con il sottosegretario on. Giorgetti per studiare la disposizione legislativa che ristabilisca il corretto calcolo del Patto di stabilità così come abbiamo sempre sostenuto.