Rossi, Agostini vota i tagli alle Province ma dà la colpa alla divisione

Rossi, Agostini vota i tagli alle Province ma dà la colpa alla divisione

Quel voto in Parlamento del Pd insieme al Pdl vale 8 milioni e mezzo in meno sul bilancio provinciale

Secondo Agostini le delibere di divisione del patrimonio e del personale tra Ascoli e Fermo di quattro anni or sono, sarebbero all’origine del tracollo finanziario dell’attuale provincia guidata da Celani!
Ci vuole una bella faccia tosta per affermarlo dopo aver votato in Parlamento, insieme al suo PD e al PdL, i famigerati tagli di ben 13 miliardi e mezzo di euro che il governo Monti ha inferto in poco più di un anno ai bilanci di Province,
Comuni e Regioni. Tagli che oggi si traducono in drastiche riduzioni di letti di ospedale, corse di trasporto pubblico locale, servizi ai più deboli, con relativo personale.
Tagli che per il nostro Ente si sono tradotti nella bellezza di 8 milioni e mezzo di euro l’anno su un totale di 28 milioni (più del il 30%!). Tagli che hanno già portato al tracollo centinaia tra Province e Comuni come, ad esempio, avviene in questi giorni nelle province di Potenza e Chieti amministrate in questi anni e/o nel recente passato da esponenti dello stesso Partito Democratico!
Ci vuole inoltre tanta malafede a cercare colpe altrove dopo aver approvato la famigerata “legge Fornero” che impedisce per almeno altri tre anni a milioni di dipendenti pubblici e privati di andare in pensione nonostante quarant’anni di lavoro. Una misura sciagurata che per la nostra provincia ha impedito un alleggerimento delle spese per il personale per centinaia di migliaia di euro!
E’ certamente la cattiva coscienza e la volontà di nascondere la verità che spinge costoro a lanciare al vento simili affermazioni. Non solo la verità di una Provincia di Fermo fatta nascere grazie al voto in Parlamento, nel 2004, dei DS e dalla Margherita insieme a tutti gli altri, tranne Rifondazione comunista; ma anche la verità di un’amministrazione provinciale regalata alla destra nel 2009 grazie alla rottura del centro sinistra voluta e pilotata proprio da Luciano Agostini che ha utilizzato Mandozzi solo come grimaldello.
Una destra sciatta ed incapace, che ha solo acuito la crisi finanziaria e bloccato le tante progettualità avviate in precedenza.
Ma la cosa più vergognosa è l’argomento con cui giustificano quelle affermazioni assolutamente insostenibili.
Dicono che l’origine del dissesto sarebbe la modalità di divisone del personale tra le due province, in quanto la permanenza ad Ascoli di una quarantina di dipendenti in più rispetto alla quota che sarebbe spettata alla stessa è il peso insostenibile che l’ha portata a fondo. Agostini, Mandozzi, D’Angelo e gli altri in realtà mentono sapendo di mentire. In primo luogo perché, come risulta da decine di verbali, tale soluzione fu da loro pienamente condivisa in ogni sede, allo scopo di ridurre “l’esodo forzato” a Fermo di decine di dipendenti in più, fino all’ultimo strumentale voto contrario sulla delibera finale, a rottura elettorale consumata. In secondo luogo perché negli accordi approvati e sottoscritti dalle parti era previsto un esborso di tre milioni di euro da parte di Fermo verso Ascoli in cambio dei servizi che la Provincia madre avrebbe assicurato all’avvio del nascente Ente fermano. Un carico maggiore di spese per il personale quindi pienamente compensato e decrescente grazie ai pensionamenti previsti nell’aro di un quinquennio…
Ciò, ovviamente, se tali accordi di buon senso non si fossero impantanati nell’irresponsabile conflittualità, riaccesa per fini esclusivamente elettoralistici tra soggetti incapaci di conquistare consenso in altro modo se non con polemiche e conflitti!
Altro che fretta nel deliberare i criteri della divisione, come a me imputato da costoro! È proprio qui che casca l’asino! Proprio sui ritardi di quelle delibere e dell’attuazione successiva degli accordi presi che giustamente la Corte dei conti punta il dito per l’aggravamento della situazione di squilibrio finanziario, nella sua relazione del 28 febbraio scorso.
Cause e responsabilità, tra tante, che si vogliono oggi addossare ad altri o nascondere per continuare, nonostante tutto, ad elemosinare voti a buon mercato (che fortunatamente arrivano in misura sempre decrescente) allo scopo di restare a galla e non tornare a guadagnarsi il pane col sudore della fronte!