“Sono estremamente lieto di questo risultato – ha detto in proposito Adriano Cardogna, Presidente della Commissione regionale per le Politiche Europee – perché vede premiato l’impegno del Consiglio regionale delle Marche per far si che l’acqua resti un bene di tutti e quindi che resti in mano pubblica.”
L’Assemblea legislativa, infatti, proprio su iniziativa del Consigliere Cardogna ha approvato nell’ottobre 2011 una mozione che ha visto poi la Regione Marche presentare ricorso, presso la Corte Costituzionale, per rendere illegittima la norma varata dal Governo Berlusconi sull’affidamento del servizio idrico ai privati.
Sull’argomento gli Italiani si erano già pronunciati con un referendum dicendo “no” alla privatizzazione. Un no che il Governo ha cercato poi di ignorare dimenticando il volere di ventisette milioni di cittadini.
Ora con il referendum europeo, introdotto dal Trattato di Lisbona e cui si accede attraverso il web, i cittadini dei 27 stati membri invitano la Commissione europea a proporre una norma giuridica sulla questione.
“Con questo esito referendario – prosegue Cardogna – si chiede che ai cittadini europei siano garantiti, in misura sufficiente, acqua potabile e servizi igienico – sanitari sottraendo la gestione delle risorse idriche a qualsiasi forma di liberalizzazione. Attendiamo ora l’atto dell’Unione Europea che sarà finalmente norma legislativa inequivocabile.”