La prima garanzia che diamo è la regolarità dei contributi a degli stipendi per i lavoratori dell'ente». L'assessore al bilancio Vittorio Crescenzi è perentorio e non capisce con quale coraggio si mettano in giro false notizie utilizzate strumentalmente per creare ansia e insicurezza nei dipendenti.
«Per il senso di responsabilità che ci anima nessuno degli amministratori percepisce l'indennità – dice Crescenzi – Abbiamo avuto una fase di momentanea carenza di liquidità legata alla vicenda del contenzioso Ascoli Mare che abbiamo risolto con la transazione di 5 milioni e 260 mila euro senza assumerci un nuovo debito. Un contenzioso che certo non dipende dalla nostra amministrazione.
Una gestione la nostra che deve fare i conti con la mancanza di trasferimenti pregressi da parte dei ministeri degli Interni, dell'Economia e delle Infrastrutture per complessivi 14 milioni di euro. Con i danni per l'alluvione 2011 che abbiamo pagato e che ci sono stati riconosciuti dalla Regione per il 72% e ce ne sono stati liquidati circa il 40%. Speriamo di avere il restante 32% il più presto possibile».
Per l'assessore Crescenzi nonostante la riduzione della spesa corrente operata non è semplice amministrare un bilancio di 52 milioni di euro quando ne mancano 14.
Problematiche tra l'altro non scaturite dall'attuale amministrazione che dopo la divisione con Fermo si trova di fronte a personale in eccesso con un deficit strutturale di circa 4 milioni di euro ora diminuito perché nel frattempo sono andate in pensione 40 persone e non sono state sostituite. «Il deficit strutturale comunque resta ma non toccate i dipendenti – dice l'assessore provinciale – la maggioranza di loro lavora sodo e non si può generare fibrillazioni in padri e madri di famiglia». I contenziosi sono la “spada di Damocle” che continua a pesare sulla giunta Celani.
Attualmente ammonterebbero a circa 3 milioni di euro. Poi c'è la situazione finanziaria con Fermo: un dare avere che vede la bilancia in favore di Ascoli Piceno.
La Provincia di Fermo non ha pagato la sua parte di rate di mutuo per gli anni 2010, 2011 e 2012. In ballo ci sarebbero 13 milioni di euro. Ora si apriranno due tavoli paralleli tra le due amministrazioni per dare soluzione alla vicenda sperando che a farne le spese non siano come sempre i cittadini con la nascita di un nuovo contenzioso, stavolta non stimolato da imprese o privati ma da enti pubblici.