Una crisi economica che getta nella disperazione milioni di persone e il fango gettato ogni giorno sui partiti politici dipinti come tutti ladri e tutti uguali stanno creando una miscela esplosiva. E’ evidente ed è sacrosanta l’indignazione per i fatti di corruzione!
Ma è davvero questo che preoccupa l’oligarchia finanziaria che nuota nell’oro?
No. Essa è preoccupata dal crollo impressionante in un mare di vergogna dell’asse di governo Berlusconi-Bossi al quale aveva affidato il compito di governare. No! I partiti non sono tutti uguali.
E’ l’asse politico che ha governato il Paese per quasi vent’anni che è vergognosamente fallito. Ed ecco, come altre volte accaduto nella storia d’Italia, riemergere l’incapacità di questa oligarchia politico-affaristica-mediatica di accettare come “normale” un possibile e probabile ricambio democratico a fronte del collasso del suo vecchio strumento di governo.
No, i partiti non sono tutti uguali.
C’è chi ha comprato i deputati necessari alla propria maggioranza, ha corrotto i giudici, ha dichiarato che pagare le tasse è un furto, ha calpestato il tricolore, ha imposto alla propria maggioranza parlamentare di votare che la signorina Ruby era effettivamente la nipote di Mubarak.
Hanno portato l’Italia sull’orlo del baratro.
Figurarsi se la gente non ha ragione di indignarsi. Non chiediamo sconti neanche per gli errori e le debolezze del PD. Per troppo tempo non siamo stati capaci di indicare con chiarezza quali fossero i valori e i contenuti per i quali ci battevamo, non siamo stati in grado di rinnovare la nostra classe dirigente che, negli ultimi venti anni, ha compiuto alcuni errori strategici storici, dalla bicamerale in poi.
Il tema del rinnovamento è un’esigenza ineludibile, deve certamente riguardare le persone, ma anche le idee e i comportamenti: non c’è nulla di peggio che presentare idee e comportamenti vecchi con un vestito nuovo! Però crediamo anche che non ci sia nulla di originale nel riproporre il neoliberismo o nel sostenere le posizioni di Marchionne!
C’è molto di nuovo, invece, nel provare con coraggio a disegnare un’alternativa all’attuale oligarchia finanziaria che governa l’Europa e che sta creando abissali ingiustizie e lacerazioni sociali che rischiano di alimentare la violenza. C’è molto di nuovo nel voler ripristinare l’uguaglianza e la dignità del lavoro.
C’è molto di nuovo nel sostenere le manifestazioni e le ragioni delle donne, dei lavoratori, degli studenti, del mondo della cultura.
Bersani ha ridato un segno laburista e socialdemocratico al PD. Vuol provare ad archiviare la fase del governo Monti e la stagione fallita del neoliberismo. Questa è la strada giusta.
Oggi c’è un lavorio sotterraneo, ma evidente, per impedire al centrosinistra di governare questo Paese! L’idea di non far vincere nessuno per rifare un governissimo con Monti è ancora sul tavolo. In fondo il disegno è semplice: creare le condizioni per sostituire la politica con la tecnocrazia, soffiando sul vento dell’antipolitica!
Ecco perché le nostre Primarie sono un’occasione per salvare questo Paese.
Esse rappresentano una grande opportunità per il PD.
E aiutare il PD, oggi, è l’unico modo per aiutare l’Italia!
Antonio Canzian, Giuseppe Pizi, Stefano Corradetti, Silvia Parlamenti, Emidio Nardini, Maria Vittoria Minola, Maria Stella Origlia, Domenico D’Angeli, Enrico Pascali, Carla Rossi, Doriano Grabioli, Adriana Alessandrini, Camillo Castagna, Francesco Fabiani, Maria Antonietta Traini, Enrico Calcinaro, Natalina Passaretti, Aldo Premoli, Giulio Bini, Gianfranco Marinelli, Cesarina Novi, Maria Gabriella Marmorè, Mario Drudi, Giuseppina Teresa Basile, Piera Bartolomei, Alessio Quartarone, Annunziata Scaramucci, Alessandro Quartarone ed altri.