Canzian, «Fondamentale la qualità istituzionale»

Canzian, «Fondamentale la qualità istituzionale»

Incontro “Per un nuovo modello di sviluppo sostenibile del Piceno”

“Questa nascente Associazione – ha detto Tacconi – cerca di far risvegliare le coscienze della gente, ma soprattutto quelle dei nostri imprenditori per favorire l’occupazione nel nostro territorio”.

Canzian ha rimarcato “l’opportunità di sostenere l’industria manifatturiera attraverso l’innovazione e la ricerca. Però – ha proseguito l’assessore - lo sviluppo sostenibile riguarda oltre la qualità ambientale e paesaggistica anche quella sociale e soprattutto quella istituzionale. Ritengo che il limite più preoccupante sia nell’incapacità di far valere le buone ragioni del nostro territorio perché spesso si mettono in primo piano gli schieramenti e l’appartenenza politica. Le risorse per il Piceno sono state stanziate dalla Regione Marche però le progettualità non sono state portate avanti e quindi tali risorse non hanno dato la capacità di creare ricchezza. Un esempio è la terza corsia che si ferma Porto S.Elpidio e l’ammodernamento della Salaria dove, appunto, le istituzioni non hanno presentato un progetto condiviso e definitivo”.

“Occorre – ha concluso Canzian – che sui grandi temi la qualità istituzionale deve esprimersi e oltre la riconversione della ex Sgl Carbon si aggiunge il progetto del porto di San Benedetto che ha una valenza internazionale e dobbiamo spenderci tutti insieme, abbandonando qualsiasi polemica”.

“E’ indubbio – ha sottolineato Vallesi - che la nostra economia provinciale, storicamente basata sino alla fine degli anni ’60 sull’agricoltura, sviluppatasi poi industrialmente dagli anni ’70 per circa un ventennio, grazie alle provvidenze straordinarie per il Mezzogiorno, cessate negli anni ’90, si trova oggi in un vero e proprio stato di declino industriale con la chiusura di aziende storiche, quali la Sgl Carbon, la Cartiera Mondadori, la Manuli e tante altre del settore metalmeccanico, del tessile-abbigliamento e del distretto industriale agro-alimentare. Il livello di disoccupazione pari al 12% nella nostra realtà provinciale, con i suoi 22.500 disoccupati, rappresenta per le famiglie, per molti giovani e donne il male oscuro della nostra società che va assolutamente curato. A ciò deve essere indirizzato lo sforzo comune della politica, affinché, come già detto, si ricreino quelle condizioni di rilancio dello sviluppo socio-economico del territorio, con più lavoro, più occupazione, più ricchezza e quindi più bene comune”.

Durante il dibattito è anche emerso che il modello di sviluppo del territorio Piceno deve essere rimodulato valorizzando il lavoro artigianale attraverso le piccole e medie imprese, cercando di metterle in rete per essere sostenute e rappresentate sul mercato internazionale.