Il Cal riordina 4 Province nelle Marche: «Un pataracchio»

Il Cal riordina 4 Province nelle Marche: «Un pataracchio»

Così il segretario Cisl Fp, Giuseppe Donati

La decisione del CAL è fantasiosa e prende in giro i cittadini ed i lavoratori dei territori interessati perchè è chiaro che alcuna proposta non rispettosa dei criteri minimi della Legge potrà mai essere accettata dal Governo. Ha vinto la demagogia ed il populismo di taluni personaggi politici scesi in campo al momento oppportuno ed autoproclamatosi "salvatori della patria". Invece purtroppo hanno perso ancora una volta l'occasione di entrare nel merito dei problemi veri che il decentramento ha provocato nel nostro paese e che seppur di fronte ad una Legge "pastrocchio" come la spending review si è dimostrata, potevano cogliere l'occasione per ridisegnare la geografia delle autonomie nella nostra regione pensando al bene dei cittadini e dei lavoratori. La maggiorparte dei soggetti in campo invece, fregandosene del merito, hanno portato avanti una politica di puro opportunismo politico che però avrà vita breve perchè sarà stoppata dallo stesso Governo. Per le Marche, regione di appena un milione e mezzo di abitanti, si poteva prevedere un riassetto complessivo che prescindesse dai campanilismi e dagli opportunismi di bassa lega. Si doveva guardare al merito e cioè al riassetto dei servizi e degli uffici da distribuire sul territorio senza perdere di vista nemmeno la realtà elefantiaca dell'ente regione che assorbe ingenti risorse economiche e strutturali. Senza un ragionamento complessivo sul tutto il mondo delle Autonomie Locali e sulla loro organizzazione e presenza sul territorio si rischai, come è successo, di fare battaglie tra poveri senza accontentare il fruitore finale e cioè il cittadino e l'impresa.
Non vi è equità e giustizia nella proposta maceratese di 4 province. Qualcuno dovrà spiegare come si può derogare ai criteri della legge per un territorio e condannarne un altro. Forse il criterio nascosto di cui il Governo non ha tenuto conto è la "pesantezza" della politica di taluni ambiti rispetto ad altri. Bene per la CISL FP questo è inaccettabile. Oggi lo è per la realtà di Fermo ma domani lo potrà essere altrettanto per altre situazioni similari. La legge a casa CISL o è uguale per tutti oppure non lo è per nessuno. Quindi la nostra Organizzazione si preparerà adeguatamente a contrastare al momento dell'approdo in Consiglio Regionale, di una decisione inetta e faziosa che il CAL ha assunto con una maggioranza striminzita e non rappresentativa delle esigenze dei tre territori interessati, voluta da politici che siedono in Parlamento per rappresentare tutti invece rappresentano solo loro stessi e gli  interessi di parte.
In conclusione, la decisione assunta mette in fibrillazione ancora una volta il personale della provincia di Fermo e non solo. Alcun posto di lavoro sarà a rischio, nonostante le asserzioni di qualche collega sindacalista che ha sparso veleni e paure su questo, ma certamente con decisioni dissennate come questa si rischia di disperdere competenze e professionalità acquisite che non possiamo permetterci. La CISL FP chiede quindi un incontro urgente con la Regione affinchè chiarisca da subito le proprie intenzioni su questo pataracchio.