Riequilibrio di bilancio, manca il numero legale

Riequilibrio di bilancio, manca il numero legale

Convocato d'urgenza una nuova seduta per sabato 29 settembre

E quindi il presidente del Consiglio provinciale Armando Falcioni ha subito convocato d'urgenza una seduta straordinaria per domani, sabato 29 settembre, poiché il riequilibrio deve essere approvato entro il 30 settembre per legge.
L'opposizione ha criticato la giunta guidata dal presidente Piero Celani. D'Angelo (Pd) a sostenuto che il presidente Celani avrebbe dovuto presentarsi dimissionario in Consiglio tanto era evidente che le sue previsioni sugli introiti di Tutor, autovelox e tassa sui pozzi erano solo frutto di previsioni rivelatesi infondate e quindi Celani ha dovuto raschiare il fondo del barile.
D'Angelo ha anche addebitato all'attuale giunta un nuovo debito da 540 mila euro per pagare una vertenza di lavoro vinta da una dipendente. Sul punto è intervento il capogruppo del Pdl Pino Mercuri che ha tacciato D'Angelo e il Pd di demagogia visto che quella vertenza di lavoro era iniziata nel 2002 e la giunta Celani certo non stava governando. Gabriele Illuminati  (Rifondazione Comunista) oltre a non condividere il riequilibrio che taglia addirittura risorse alla manutenzione stradale ha puntato l'indice su un dato di fatto prettamente politico: il governo Monti in realtà, al di là di volere accorpare le Province per risparmiare vuole in realtà eliminarle visto che i tagli previsti in una proiezione dell'Upi (Unione Province italiane) ammontano per il 2012 a 2 milioni e 650 mila euro e per il 2013 addirittura a 5 milioni e 300 mila euro.
L'assessore al bilancio Vittorio Crescenzi ha risposto punto per punto alle critiche dicendo che l'attuale amministrazione “ha fatto miracoli” dato il debito strutturale che si è trovata in eredità e l'aggiunta di tagli statali e contenziosi. Quest'ultimo punto era riferito alla vertenza Rozzi-Ascoli Mare.
Una “spada di Damocle” che rotea sul futuro dell'ente da anni e che forse ora, entro i primi giorni di ottobre, potrebbe giungere a transazione. Una transazione molto onerosa (dai tre ai 4 milioni di euro) che in tempi di vacche magre per la Provincia è un salasso terribile.
Su questa vicenda Crescenzi ha chiamato in causa il “tesoriere della Provincia di Ascoli Piceno, la Carisap, che stranamente non ha presentato nei tempi una dichiarazione di impignorabilità delle somme previste per stipendi ed altro e che la Provincia aveva notificato nei tempi di legge. 
Il tesoriere però si è ben guardato di attivarlo nelle sedi competenti, comprese quelle giudiziali, tanto che gli avvocati della vertenza Rozzi hanno pignorato circa 1 milione e mezzo di euro insieme ad un immobile già aggiudicato all'asta (ex Istituto dei Geometri). Il presidente Piero Celani ha invitato le opposizioni a guardare le spese fatte dall'amministrazione, anzi la riduzione di spese in tutti i settori, a considerare la riduzione del fondo unico di riduzione da parte della Regione Marche per cui a fronte di servizi trasferiti non c'è copertura e la Provincia deve sopportare un onere ulteriore.
Stessa cosa per la manutenzione stradale. Alla Provincia sono state trasferite strade ma non le risorse che prima l'Anas investiva per la manutenzione. “Eppoi – ha chiesto Celani – ditemi voi cosa si può fare di più un presidente di una Provincia quando è costretto a dedicare il 50 per cento del suo tempo ai contenziosi ereditati dal passato?”. Del riequilibrio se ne riparlerà sabato 29 settembre ...