Pd: «Le parole di Castelli creano sconcerto»

Pd: «Le parole di Castelli creano sconcerto»

«Le difficoltà politiche di Castelli sono evidenti»

Dalla scorsa settimana un alternarsi di dichiarazioni le più disparate creano sconcerto e confusione tra i cittadini: la sensazione è di essere in balia di una amministrazione che non sa più dove sta andando.

I toni da libro Cuore del Sindaco che risponde ad una cittadina che “Dio non si è dimenticato di Monticelli” (quasi alludendo ad una inquietante assimilazione tra sé e l’Onnipotente).

Il balletto-farsa sul teatro, dove un giorno il Sindaco ci ricorda gli sforzi sovrumani che sta facendo per reperire i fondi e risparmiare soldi per i servizi ai cittadini (come ad esempio gli opuscoli illustrativi sulle attività dell’arengo, le auto di rappresentanza, Arengo News, gli insulti di Vittorio Sgarbi) mentre il giorno dopo il suo Assessore sbandiera una programmazione degna del Globe Theatre di Londra; oggi, il Sindaco decide di virare su tutt’altro argomento e  si scaglia con toni più degni di un ultrà che non di una figura istituzionale di primo livello contro i writers; per risolvere questo problema, lo ricordiamo, si era acquistata una macchina idropulitrice già tre anni fa: che fine ha fatto, che risultati sono stati ottenuti, perché il problema non è stato risolto, non è dato sapere.

Stride poi il contrasto palese tra i toni apocalittici di oggi (“bastardo” è il termine più ricorrente) e il silenzio assordante del Sindaco su altri gravissimi episodi di teppismo locale: dalle scritte inneggianti al fascismo, fino ad arrivare agli episodi di violenza della notte dei colori. Su questo niente di niente. L’ira odierna del Sindaco è legata al fatto che alcune scritte erano contro di lui?

Un Sindaco che si rispetti dovrebbe combattere sempre e comunque con fermezza ed equilibrio il teppismo e il degrado di ogni genere, a prescindere da quale parte esso provenga.

Le difficoltà politiche di Castelli sono evidenti dall’ansia scomposta con la quale prende alla rinfusa temi e problemi dando chiaramente conto, nei modi, di non avere più il controllo della situazione e delle soluzioni possibili.

Mai come ora invece Ascoli avrebbe bisogno di una classe politica dirigente che con fermezza, spirito di collaborazione e umiltà provi se non a risolvere almeno ad affrontare con equilibrio il momento drammatico che stiamo attraversando anziché fare del populismo ridicolo e abbandonarsi a derive pericolose e volgari.