Ovvero, circa l’80% di tutti quelli venduti all’estero. Il mercato che si sta sviluppando è enorme, la Cina è diventata il maggiore produttore mondiale e l’Europa il più grande acquirente dei suoi prodotti.
Di recente la Commissione europea ha promosso una inchiesta sulle possibili violazioni della legge anti-dumping da parte di alcune aziende cinesi che avrebbero venduto pannelli solari al di sotto del prezzo di mercato, il che potrebbe dare il via ad una guerra commerciale con Pechino.
L’inchiesta nasce all’indomani di una serie di fallimenti di produttori europei di pannelli solari - prosegue il New York Times -. Un consorzio che raccoglie una ventina di produttori europei, responsabili della fabbricazione di oltre un quarto dei pannelli solari della UE, ha presentato a Bruxelles un vibrato reclamo che ha dato origine all’inchiesta.
L’indagine rischia di assumere una forte connotazione politica. Il governo tedesco che intrattiene con la Cina un “rapporto speciale” di scambi commerciali ha invitato alla prudenza, in quanto teme di incorrere nelle ire di Pechino sebbene il reclamo sia partito proprio da produttori tedeschi.
La commissione promette di arrivare ad un verdetto temporaneo della disputa che potrebbe comportare l’imposizione di tariffe doganali sulle merci cinesi a breve. In seguito i governi dovranno decidere come procedere sulla base del verdetto finale atteso per il 2013.
Secondo il giornale The Guardian, l’annuncio dell’inchiesta ha innescato reazioni seccate da parte del governo cinese che sta esercitando forti pressioni contro il reclamo e minaccia ritorsioni sull’ingresso in Cina dei vini europei e dei materiali industriali .China Daily, quotidiano in lingua inglese, avverte che se Bruxelles andrà avanti con l’inchiesta la Cina adotterà ritorsioni commerciali.
“Pechino – continua il quotidiano cinese – ha espresso profondo rammarico per la decisione della Commissione europea affermando che potrebbe danneggiare lo sviluppo dell’industria globale dell’energia pulita”.