Che si sarebbe trattata di un ordinanza, come in passato altre, tra cui quelle anti-alcol nel 2009 e anti-erbacce nel 2010, per non parlare della “macchina anti-graffiti”, non certamente risolutiva e soprattutto non in grado di incidere rispetto a una serie di problemi diffusi, lo avevamo anticipato lo scorso 29 giugno”. Ad affermarlo è il vicesegretario dell’Udc di Ascoli. “L’aumento dei fenomeni di degrado e di disordine pubblico – spiega – sembra, a quanto pare, incontrastato. E’ inutile negare che da qualche tempo (vedasi anche nella recente Quintana gli atti definiti delinquenziali dallo stesso Castelli), purtroppo, si sta estendendo un forte scadimento ed un diffuso disordine: situazioni che producono nei cittadini stati di ansia e di disagio. Ribadiamo che per ridisegnare il futuro di Ascoli sotto il profilo sociale e di vivibilità serve una strategia di largo respiro non dettata solo dagli stati emergenziali, ma piuttosto da una politica più attenta e rigorosa, in grado di contrastare con fermezza le situazioni di disordine pubblico e di pericolo, senza far venir meno l’aspetto della solidarietà. Quando è compromessa l’insicurezza collettiva, peraltro, il senso delle libertà diviene sempre più debole”.
Petrelli, poi, affronta il tema della Notte dei Colori: “Il Sindaco, dopo le tante critiche piovutegli addosso, si è discolpato affermando che il Comune, come in passato, non si poteva permettere un contributo per la Notte Bianca di 60 mila euro. Ebbene, euro più, euro meno, si tratta della cifra che il Sindaco ha speso per il predellino del partito del suo “amico” Marcello Veneziani, ovvero “L’Altra Italia”. Caro Castelli, lei che è il “Sindaco di tutti”, come giustifica che per la “Notte di Colori”, che interessava davvero tutti gli Ascolani, non ha speso una cifra, che invece non ha esitato a sborsare per una manifestazione apprezzata solo dai “soliti noti”? Non prenda la scusa dei contributi pubblicitari, perché vorrei vedere qual è quello sponsor, in particolare in questo momento, che ha preferito promuovere un evento a carattere chiaramente politico, anziché uno popolare. In attesa di una sua cordiale risposta non mi resta che rinnovarle l’invito già rivoltole in passato: restituisca di tasca sua alla città i 60mila euro per il predellino di Veneziani e li destini per una nuova Notte dei Colori degna di questo nome ed onestamente all’altezza dei nostri concittadini”.