Allo stato attuale, non è possibile avere alcun programma dettagliato degli eventi estivi in città da qui a fine mese nonostante siano tanti i cittadini che, in particolare nelle ore serali, affollano le vie del centro. Le uniche informazioni che si possono avere sono quelle stampate su un semplice foglio bianco di carta o quelle date da un giornalino della Provincia.
Ascoli deve poter pensare in grande: basterebbe, per iniziare, seguire ciò che fanno molti altri comuni, ovvero programmare le iniziative a partire da maggio per poi poter inviare alle strutture ricettive ed agenzie di viaggi un dettagliato dépliant informativo nato dalla collaborazione delle associazioni operanti in città insieme con i privati.
Non è mia intenzione polemizzare a tutti i costi, ma non è giustificabile che la nostra città, con importanti prerogative turistico culturali, sia sprovvista di un chiaro programma per la stagione estiva, considerato che, per la manifestazione “L’Altra Italia”, sono stati spesi già quasi 80000 euro (det. 1135 e successive). Il Sindaco ha affermato che l’iniziativa è stata in gran parte finanziata da privati, ma mi domando (in nome della trasparenza) quanti e quali siano stati gli sponsor in questione.
È indubbio che siamo in una situazione di difficoltà economica per le casse comunali. E’ apprezzabile che grazie all’assessorato regionale alla cultura ed agli sponsor esterni si riesca a far tornare, anche per questa estate, la lirica in città. Ma non lasciamo che questo evento, che vedrà impegnate molte maestranze locali, resti isolato e non legato agli ambienti culturali e musicali cittadini. E’ pertanto necessaria e non rinviabile una vera promozione di tale appuntamento.
Il turismo ascolano, inoltre, non può più basarsi solo sulla Quintana, divenuta oramai una bagarre politico/giuridica locale, anziché un evento di rilevanza regionale capace di attirare turisti da fuori Provincia. L’impressione è che ci si accontenti di poco.
Ascoli non può più permettersi di guardare al turismo come ad un argomento di serie B. Nel capoluogo piceno un buon flusso turistico, se adeguatamente richiamato, riuscirebbe a fornire importanti introiti economici agli addetti del settore. Come sottolineato anche dal presidente Spacca, tra una decina di anni, il settore da cui deriveranno i maggiori ricavi sarà il turismo. Per questo, occorrono scelte politiche, strutturali e culturali coraggiose così da non trovarsi impreparati.
L’attuale situazione deriva dall’inerzia della classe amministrativa locale, che non guarda più al domani, ma al consenso immediato. E non è un caso se molti ragazzi, oltre ad andare in riviera (come da “tradizione”),oramai si spostano sempre più verso i paesi interni che riescono a dare ottime alternative di svago: da Folignano a Offida, passando per Force, Comunanza e Rotella .
Infine, il livello qualitativo della Notte dei Colori (la notte bianca ascolana), diversamente da come viene presentata, sembra essere molto lontano da quello delle sue prime edizioni. Come possono una sfilata di cani e il solito concorso di bellezza essere in grado di attirare persone di ogni genere ed età? Senza nulla togliere, è un atteggiamento da sagra da piccolo paese e non da capoluogo di una provincia che vuole e deve avere vocazione turistico/culturale. Il discutibile livello qualitativo viene dimostrato anche dal Sexy Car Wash che sembra sarà presente davanti al Ventidio Basso a partire dalle 22:00. Cosa ne pensano a riguardo l’amministrazione ed in particolare l’assessore Ferretti che vogliono presentarsi come depositari dei valori dell’integrità della famiglia? Di certo questo tipo di spettacolo non fa parte delle nostre tradizioni. Infine vogliamo tutti sperare di non trovare ancora una volta il Luna Park nelle vie del centro cittadino».