Tra i provvedimenti del decreto, votato con 371 sì, 86 no e 22 astensioni, c'è l'accorpamento delle province che non rientrano nei parametri di 350mila abitanti e 2.500 kmq. Ora saranno le Regioni a proporre il riordino, con una proroga dei termini di scadenza. Le Regioni dovranno poi rispettare i parametri di popolazione e territorio. Rete scolastica e gestione dell'edilizia scolastica saranno di competenza delle Province, mentre sono in arrivo 100 milioni di euro dal fondo per i rimborsi fiscali alle imprese.
Intanto Macerata si mobilita. Con la convocazione di un tavolo istituzionale è stato votato all’unanimità dai sindaci presenti (che ora dovranno farlo proprio in consiglio e spedirlo in Regione), un documento con cui si esprime "netta contrarietà" a una spartizione del territorio che sopprima la provincia di Macerata e che chiede a Cal e Regione di confermare «tra le province del territorio la Provincia di Macerata, rispettandone la sua identità e integrità».
Il Cal risponde. "Si devono usare coerenza e intelligenza. Prima di avviare il rapidissimo percorso di loro competenza, per proporre la dimensione territoriale delle nuove province ad elezione indiretta, i Consigli delle Autonomie Locali vogliono sapere dal Ministro Patroni Griffi quali sono i margini di miglioramento dei criteri fissati dalla legge approvata oggi e quali sono perciò gli spazi per le proposte di riordino che le Regioni dovranno inviare al Governo''. Cosi' il coordinatore nazionale dei Consigli delle Autonomie Locali Marco Filippeschi, presidente del Cal della Toscana e sindaco di Pisa.