Province, Macerata: «Una battaglia difficile»

Province, Macerata: «Una battaglia difficile»

Pettinari coi sindaci di tutti i 57 Comuni della provincia e dai presidenti della Comunità montane

Ed in prospettiva proprio della riunione di quel consesso, composto da 40 sindaci, presidenti di province e presidenti di Comunità montane, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, ha convocato per lunedì prossimo (6 agosto) alle 16,30 la Conferenza provinciale delle autonomie locali con all’ordine del giorno della seduta le disposizioni normative sul contenimento della spesa pubblica e sul riordino delle Province.
"Sarà questa – ha dichiarato Pettinari – l’occasione in cui tutto il territorio della nostra provincia e tutte le istituzioni più vicine al cittadino potranno far sentire la loro voce e prendere posizione su una procedura di riordino della province che rischia di distruggere una identità territoriale ed una comunità provinciale che si sono costruite e sono cresciute nel corso di un secolo e mezzo di storia”.
La Conferenza provinciale delle autonomie è composta dai Sindaci di tutti i 57 Comuni della provincia e dai presidenti della Comunità montane. Quindi dalle massime espressioni democratiche della popolazione residente chiamate –  aggiunge il presidente della Provincia – a combattere unitariamente una battaglia difficile per salvaguardare una comunità che nel tempo ha saputo fare ‘sistema’, dimostrando capacità di sviluppo in tutti i campi, quello sociale, quello economico, quello culturale”. Alla seduta sono stati inviati i consiglieri regionali della provincia ed i consiglieri provinciali.
La Conferenza delle autonomie locali, a cui farà poi seguito una seduta del Consiglio provinciale, è stata preceduta nei giorni scorsi da una riunione del tavolo istituzionale per lo sviluppo economico. In quella sede c’è stata una levata di scudi delle categorie economiche e sociali a difesa dell’identità della provincia di Macerata e del suo capoluogo. Una difesa che, suffragata anche da motivazioni storiche e culturali espresse dai rettori delle Università di Macerata, Luigi Lacchè e di Camerino, Flavio Corradini, punta sulla "virtuosità e le capacità dimostrate dal territorio in progettualità e servizi, coniugando sempre efficienza ed economicità". Le categorie economiche e sindacali hanno sottolineato "la forte omogeneità dell’attuale territorio su cui è stata costruita nel tempo un’organizzazione istituzionale e di servizi la cui disgregazione comporterebbe un altissimo costo sociale per l’intera comunità".