Per esempio giusto nel Novembre scorso in una intervista, il Sindaco Gaspari spiegava comune con un ulteriore intervento economico irrisorio (oltre i 5 milioni di euro già spesi), non ci sarebbero stati più allagamenti a San Benedetto del Tronto. E che ci vuole, si deviano le acque della collina, si separano le acque nere dalle bianche e voilà tutto è risolto. Così risolto che a marzo in una ulteriore intervista il sindaco Gaspari affermò “Basta allagamenti”, con una affermazione così decisa si può certamente dormire sonni tranquilli, ovvio è che per affermare “Basta allagamenti” vuol dire che i problemi sono stati risolti. Arriva l’estate e si può verificare anche un temporale estivo e che succede? Succede che a San Benedetto del Tronto d'emblée diventa la Venezia del centro Italia, con la differenza che a Venezia nei periodi di acqua alta si organizzano almeno con le passerelle di legno. Il sindaco che prima a gran voce c’aveva rassicurati oggi ha bisogno per gestire l’alluvione uno “strano” summit con gli, evidentemente più preparati, amministratori di Civitanova Marche, magari se intanto arriva a Martinsicuro dove piove tanto quanto a San Benedetto del Tronto gli possono spiegare come funziona.
Bene indubbiamente il sindaco ha molti problemi di cui occuparsi e questa è sicuramente una priorità, ma per quei negozianti, già vittime della crisi, un allagamento è la vera priorità perché li mette in ginocchio. Priorità è l’appartamento affittato che si allaga e fa migrare i turisti in altri lidi. Così come aumentare paurosamente il costo dell’acqua agli chalet
significa mettere in crisi fortemente le attività recettive – turistiche del lungomare, crisi che poi con effetto domino ricade sui lavoratori stagionali del settore.
Così come aumentare in modo esponenziale il costo dei parcheggi giornalieri penalizza in primis i pedolari. Ha presente il Sindaco quelle famiglie di 4 persone cassintegrati che non potendo più fittare una casa o andare in pensione venivano quotidianamente al mare appoggiandosi allo chalet famigliare possono oggi queste famiglie spendere 7.5 € al giorno per 30 giorni? Per un totale di 225 € ? Occuparsi di sanità fa notizia, va di moda, come dire è radical chic e allora anche il sindaco Gaspari ci mette del suo.
Certamente Sindaco è più facile occuparsi di sanità che dei problemi di cui sopra. E’ facile soprattutto criticare senza dare indicazioni veramente costruttive, perché vede per esempio lamentarsi perché un manager non le permette di incontrare i capi dipartimento ospedalieri, (con i quali deve essere lui a confrontarsi perché i suoi dipendenti e perché è pagato per questo) per chiunque conosce il funzionamento organizzativo della Pubblica amministrazione è di facile comprensione così come è facile capire la sua ingerenza.
Sarebbe come se ad una riunione dei sindaci con il Presidente della Regione, il Presidente le chiedesse di intervenire con i suoi funzionari e cercasse di relazionarsi, come lei ha cercato di fare, direttamente con loro e non con lei.
E tutto questo, a nostro parere, vuol dire cercare di delegittimare un ruolo; e come mai a così brevissima distanza di tempo dall’insediamento di questo manager che tra l’altro è stato scelto da “voi” del PD forse per chiederne già la testa? Comunque un problema estremamente gravoso per la sanità picena, di interesse collettivo per la salute pubblica mi risulta sia stato risolto, infatti finalmente nell’ufficio della sig.ra Emili capogruppo del PD ex migliore assessore ai servizi sociali e moglie del consigliere regionale Perazzoli nonché personaggio pubblico del PD le cui sorti sono a cuore di tanti cittadini sambenedettesi , compreso il suo, è stata installata l’aria condizionata, è stata effettuata una nuova tinteggiatura, ci siamo sincerati del fatto che nel suddetto ufficio siano stati installati nuovi mobili da ufficio e un nuovo PC. Per i fiori provvederò io. A questo punto speriamo che la sua attenzione sindaco Gaspari sia rivolta ai bisogni dei suoi cittadini, che hanno problemi veri. Non ci pare sindaco che tutto questo bailamme sulla sanità non le serva a distrarre i cittadini di San Benedetto del Tronto e del Piceno per non farli pensare alle sue distrazioni amministrative così lampanti.