Tuttavia, quando si travisano dati o se ne dà una lettura parziale o strumentale, non ci sto. Questa Amministrazione ha ereditato un Bilancio in forte deficit strutturale e, solo grazie ad una gestione virtuosa, avviata negli anni attraverso risparmi e rigore della spesa, senza però rinunciare agli investimenti, che si è potuto portare avanti un processo di risanamento pur in condizioni di criticità che permangono, ma vengono tenute sotto controllo.
In particolare, vorrei sottolineare che lo stock del debito complessivo della Provincia è diminuito di oltre 9 milioni di euro (-11,23 %) passando da 80,1 milioni nel 2010 a 71,1 milioni nel 2011. Un risultato dovuto proprio ad una gestione oculata che ha consentito di ridurre l’indice di indebitamento, ossia il rapporto tra interessi passivi ed entrate al 5,27%, soglia ampiamente inferiore (di oltre il 50%) al 12% fissata nel 2011 dalla normativa vigente come limite da non superare. La rigidità del Bilancio a cui fa riferimento la minoranza è quindi dovuta non alla gestione, ma esclusivamente alla forte contrazione delle entrate correnti da trasferimenti statali e regionali e dalla riduzione degli introiti tributari della Provincia.
Il rendiconto della gestione 2011 si chiude con un avanzo di amministrazione e, nel corso dell’anno, si registra una ulteriore diminuzione delle spese correnti passate da 54,3 milioni di euro nel 2010 a 48,1 milioni di euro nel 2011. Nel dettaglio, le spese del personale sono state ridotte di oltre il 5% rispetto all’anno precedente. Vorrei anche sottolineare che dal 2009 ad oggi le spese per consulenze sono diminuite dell’80%, le spese di rappresentanza del 50% e, sempre del 50%, sono scese anche le spese per missioni per dipendenti e amministratori, i cosiddetti costi della politica sono diminuiti di circa il 28%, mentre le spese per il mantenimento della struttura e per contributi si sono ridotte di 5,5 milioni di euro solo nel l’ultimo anno. Veniamo al capitolo debiti fuori bilancio, non sono stati certo creati da questa Amministrazione, anzi abbiamo proceduto a riconoscere, da quanto ci siamo insediati, ben 12,5 milioni di euro derivanti da sentenze esecutive originate da fatti del passato, talora rateizzate con i creditori, talora oggetto di specifica transazione con un risparmio per l’Ente.
Per quanto riguarda l’esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiori al 0,50% delle spese correnti, vorrei precisare che l’esecuzione risulta nulla per due circostanze: una sentenza della Corte d’Appello di sospensione e l’approvazione della delibera di Giunta di impignorabilità delle somme di cui il Giudice dell’esecuzione ha già preso atto nel 2012.
Sul canone pozzi, questa Amministrazione ha proceduto ad un preciso adempimento di legge, per lungo tempo non considerato dalle precedenti Amministrazioni, accertando l’entità delle somme da riscuotere. Vorrei infine evidenziare che, nonostante le difficoltà e i limiti posti dal legislatore sul patto di stabilità, si è dato anche impulso agli investimenti con 10,5 milioni di euro impiegati prevalentemente nella manutenzione straordinaria della viabilità e del patrimonio istituzionale e scolastico, risorse di cui solo 1,9 milioni finanziate con nuovi mutui e per il resto attivando l’avanzo o fondi in conto capitale reperiti dallo Stato e dalla Regione Marche.