Un’azione di prevenzione tanto più importante se si considera gli elevati flussi di traffico verso le attività produttive. I tutor costituiscono infatti dei sistemi di rilevazione della velocità media: non sono autovelox che sanzionano la velocità istantanea, quelli si strumenti che, se usati impropriamente, diventano “vessatori” come accaduto nel caso di vari Comuni.
Come già ampiamente ribadito in più occasioni, la scelta delle strade da monitorare è stata assunta in base a studi sul tasso di incidentalità (per quanto riguarda la Valtesino) e su segnalazione di altri enti e autorità preposte (per la ex SS 78) che hanno evidenziato la pericolosità di questi punti specifici della rete viaria provinciale. Anzi, in talune missive, si invitava la Provincia a prendere in considerazione la possibilità di ridurre il limite di velocità in prossimità delle gallerie a 70Km/h. Il fatto che le statistiche segnalino pochi incidenti significa forse che non occorre fare prevenzione? Parola invocata da tutti ma spesso non praticata nel concreto con conseguenze dannose se non irreparabili. Basti pensare che, sulle tratte autostradali su cui i tutor sono stati installati, dopo il primo anno di funzionamento, è stata registrata una diminuzione del tasso di mortalità del 51% e degli incidenti con feriti del 27%.
I numerosi verbali d’infrazione accertati in questi mesi dimostrano che c’è bisogno di modificare un comportamento di guida in chiave di prevenzione e sicurezza e, d’altra parte, sistemi di controllo della velocità sono attivati in gallerie e tratti stradali in molte località anche nella vicina Umbria e Lazio in collegamento con l’area dei Sibillini senza per questo suscitare polemiche e proteste. Comunque in un prossimo incontro con i rappresentanti del territorio valuteremo alcuni correttivi da apportare al sistema di controllo della velocità a dimostrazione della totale disponibilità dell’Ente ad ascoltare le esigenze della comunità.
Per quanto riguarda la tassa sui pozzi, evocata dal sindacato come semplice strumento di riscossione, questa amministrazione non ha fatto altro che applicare la normativa vigente tra l’altro sollecitata da Corte dei Conti, Regione e dalle altre Province marchigiane per riportare alla regolarità una situazione che si trascinava da anni sui binari del dimenticatoio. A tale riguardo, vorrei poi precisare, che tramite una semplice autocertificazione gli stessi cittadini, possono indicare i pozzi non più attivi quindi non soggetti ad alcun pagamento o distinguere tra i vari canoni. In riferimento invece all’aumento dell’RC Auto, operato a livello nazionale da tutte le Province per mantenere i servizi fondamentali alla collettività, nel caso della Provincia di Ascoli, è stato in parte ammortizzato dalla decisione dell’eliminazione della Cosap. Ciò dimostra la volontà della Provincia di venire il più possibile incontro alle esigenze della popolazione mantenendo invariati i servizi e continuando ad investire nelle opere pubbliche per lo sviluppo del territorio. Un impegno determinato e sollecito anche nel settore fondamentale delle infrastrutture. Se, infatti, le gallerie di Croce di Casale sono state realizzare dall’ANAS, pertanto con fondi statali, l’Amministrazione provinciale ha previsto nel suo Piano Opere Pubbliche oltre un milione di euro per l’ammodernamento della ex SS 78 attivando iter rapidi con l’appalto a breve dei lavori e mettendo risorse anche proprie per migliorare la sicurezza e la viabilità in punti strategici di questa arteria largamente utilizzati da lavoratori o utenti degli insediamenti produttivi.
Sono sempre stato in ogni occasione aperto al dialogo e al confronto purché civili e costruttivi e, anche stavolta, c’è la piena disponibilità a discutere in maniera proficua le problematiche nel rispetto della legalità.