Piano faunistico-venatorio, occasione persa da Celani

Piano faunistico-venatorio, occasione persa da Celani

L'amministrazione ha dimostrato, ancora una volta, scarsa attenzione per l’ambiente ed il territorio

Infatti nel primo emendamento, chiedevamo che le autorizzazioni per le Zone di Addestramento Cani con sparo fossero negate all’interno dei  Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS).
La direttiva Europea “Habitat”, recepita dall’Italia con il DPR 8 settembre 1997 n. 357 , ha individuato queste aree con lo scopo di tutelare e salvaguardare la biodiversità, mediante la conservazione degli habitat naturali, nonchè della flora e della fauna selvatica di specie considerate di particolare rilevanza. L’attività di addestramento cani con spari continui nell’arco della giornata contrasta palesemente con questi obiettivi di salvaguardia, in quanto tale attività coincide con i mesi di riproduzione della fauna da tutelare.

Nel secondo emendamento chiedevamo che nell’attività di ripopolamento venatorio venissero  privilegiati individui di cattura locale invece di quelli provenienti da allevamenti, perché come osservato anche  dalla Regione Marche, il ripopolamento effettuato negli ultimi 15 anni con capi provenienti da allevamenti ha dato risultati disastrosi. Anche su questo siamo fanalino di coda, da tempo le altre Province d’Italia stanno andando in questa direzione.

Nonostante queste argomentazioni, la maggioranza (PDL e MAP), ha respinto queste proposte dimostrando, ancora una volta, scarsa attenzione per l’ambiente ed il territorio, ma soprattutto ha confermato la  mancanza di progettualità per il futuro, che in questi anni  è stata la principale caratteristica di questa Amministrazione Provinciale.