Tutti sono concordi nel riconoscere che mercoledì sera non è stata presa alcuna decisione concreta, ed una fonte diplomatica ha ammesso: “stasera – il 23 –si sono sentite cose che qualche mese fa molti leader europei avrebbero fatto fatica a dire con chiarezza”.
Il battesimo del fuoco per il neo presidente francese Francois Hollande è avvenuto qui direttamente senza passare prima per Berlino come era invece nella tradizione di Sarkozy.
Mentre Hollande durante il summit ribadiva il suo appoggio e la sua piena fiducia al popolo greco, la Banca Centrale tedesca pubblicava un dossier in cui annunciava che “non farà più niente a favore della Grecia”.
Il nuovo equilibrio europeo che sta prendendo forma in questi giorni, riflette le conclusioni del vertice :”faremo in modo per mobilitare tutti i finanziamenti europei e ricorreremo ad ogni mezzo per mettere i Paesi Europei in difficoltà sulla strada della crescita e per la creazione di posti di lavoro”. Hollande ha guidato la carica di chi non vuole più regalare agli europei solamente piani di rigore. Mario Monti si è accodato e così hanno fatto gli altri leader europei. Hollande ha caldeggiato la proposta degli eurobond,come strumento di mutualizzazione che consentirebbe di ridurre il costo del debito in molti Paesi tra cui il nostro.
Secondo la Merkel,invece, gli eurobond “non contribuiscono a rilanciare la crescita”. Ora la cancelliera è più isolata che mai e la sua politica non trova più alleati, nessuno la difende né le organizzazioni internazionali, né gli Stati Uniti né Parigi né Madrid.
Cosa faranno ora i tedeschi? Si adatteranno alle nuove realtà come se niente fosse ?. No di certo –ribadisce il giornale di Atene To Vima citato da Stampa Europa - Si batteranno fino all’ultimo ma non saranno più gli unici ai posti di comando né saranno più i soli a decidere la politica da attuare in Europa. Tutto ciò fa nascere grandi speranze nella UE e soprattutto in Grecia.