Assessore Canzian, con l’emendamento Perazzoli votato dal consiglio Regionale si è trasformato il comitato di indirizzo della riserva Sentina in un mero organismo consultivo. L’emendamento ha generato un dibattito ed uno scontro assai forte tra il Pd, i Verdi e le associazioni ambientaliste.
Certo non si sentiva la necessità di sollevare una polemica così aspra sul tema “Sentina” che rischia di dividere il Centrosinistra e di inquinare il dibattito sul futuro della riserva naturale. Le forzature non servono. Occorre, al contrario, trovare elementi di unità e il consenso degli Enti locali e delle Associazioni ambientaliste per difendere i valori che con le aree protette vengono promossi. Tanto più che l’azione svolta in questi anni dal Comitato di indirizzo è stata unanimemente riconosciuta positiva. La proposta approvata dalla Commissione consiliare era molto equilibrata. Peraltro, né il gruppo consiliare Pd, né il Pd regionale, come qualcuno ha erroneamente affermato, ha esaminato e condiviso il contenuto di tale emendamento. Tra l’altro ho letto le argomentazioni del Consigliere Binci. Mi sono sembrate molto sensate e sarebbe stato davvero opportuno riportare la questione in Commissione consiliare.
Ma ora è il Comune di S.Benedetto che gestirà la riserva
Anche prima era così, solo che il Comune lo faceva “conformandosi agli atti espressi dal Comitato di indirizzo”. Vede, la composizione del Comitato risponde alla particolarità della Sentina: ubicata nel Comune di S. Benedetto, per il 70% circa di proprietà del Comune di Ascoli Piceno, area naturalistica di rilievo regionale. Non solo: le riserve e i parchi sono territori particolari, in cui un ruolo rilevante giocano la conservazione, la ricostituzione, la protezione degli habitat, la ricerca, la sperimentazione, per questo le competenze scientifiche vengono chiamate direttamente nella gestione. Insomma, la gestione delle aree naturali protette, proprio per la loro rilevanza, va ben oltre i confini comunali. Necessita pertanto di modelli di governance complessi, in cui certo un ruolo rilevante lo svolgono gli Enti locali, ma anche la Regione, le Associazioni, specie quelle ambientali ed agricole. Credo, inoltre, che la legge, così come approvata, crei, su questo aspetto, un problema di coerenza rispetto all’atto istitutivo della Sentina.
Lei vuole cercare un terreno di convergenza ma c'è una situazione di scontro assai intenso
E’ preoccupante la situazione di scontro che si è creata perché rischia di interrompere il buon lavoro fin qui svolto. Aver voluto destabilizzare l’attuale delicato equilibrio senza che ce ne fosse una reale necessità a che cosa e a chi serve? Lo sviluppo della Sentina, la connessione di questa straordinaria riserva con il sistema dei parchi (Sibillini e Laga), la valorizzazione dei centri storici, la ripresa forte della tematica del Parco Marino che, peraltro, il Pd dovrebbe riprendere e sostenere con convinzione, sono essenziali non solo per una vita migliore per i residenti e più ricca umanamente e culturalmente, ma sono leve decisive per un “nuovo turismo di qualità” capace di offrire risposte ad una domanda che è già oggi (e sempre più sarà in futuro!) esigente sul piano della qualità ambientale degli spazi, dell’organizzazione dell’accoglienza, dell’intensità delle occasioni di cultura e di conoscenza. Per rilanciare il turismo occorre promuovere l’autenticità e, soprattutto, l’unicità del territorio. In questo contesto la Sentina deve rappresentare un elemento importante e proprio per questo il Comitato di indirizzo formato da rappresentanti di Regione, Provincia, dei Comuni di S. Benedetto e Ascoli e da un membro di comprovata esperienza scientifica, proprio per la sua forte valenza sul piano politico-istituzionale, non mi pare proprio un organo da dover rendere semplicemente “consultivo” e, quindi, sostanzialmente marginale.