Piano sosta ad Ascoli, preoccupazione de L'Alveare

Piano sosta ad Ascoli, preoccupazione de L'Alveare

Chiediamo al Sindaco di far convocare immediatamente un consiglio comunale aperto

Nulla, rispetto ad una decisione che tanto andrà ad incidere sul futuro della nostra economia legata al commercio, al turismo, alla qualità della vita, alla mobilità, al trasporto pubblico.
Siamo preoccupati perché pensavamo e speravamo dopo aver chiesto più volte di aprire il confronto su questa problematica, di poter conseguire la convocazione di un Consiglio Comunale sul tema con l’analisi dello studio di fattibilità e dell’allegato piano economico e del modello organizzativo della nuova società mista pubblico-privata per la gestione della sosta in città.
Siamo preoccupati perché è “un contributo alla confusione” inserire un tema così importante dentro la discussione del Bilancio di Previsione, dentro cioè un documento che già di per sè è composto da 600 pagine. Come si può nel ruolo di Consiglieri Comunali e con il tempo massimo di dieci minuti parlare  di Situazione Economica, Urbanistica, Piano Opere Pubbliche, IMU, TARSU, Servizi Sociali, Politiche Culturali…. e prendere nel contempo una decisione sul Piano Sosta? O almeno tentare di motivarla e avere l’opportunità di dare suggerimenti e qualche parere? Non dimentichiamo che se si sta arrivando a questa fase è perché abbiamo sempre, e con forza, chiesto la revisione della convenzione e quindi la sua revoca, nel tempo opportuno previsto dal contratto vigente.
Ma non si parla di confronto con la città, con le forze sociali, le associazioni, i sindacati, la cittadinanza. Questo metodo è il segno inconfutabile che l’Amministrazione Comunale non vuole parlare del futuro della sosta, anzi con questa procedura vuole annullare il dibattito e presentarsi in Consiglio Comunale mettendo tutti i Consiglieri spalle al muro con il cosiddetto “prendere o lasciare” vista l’imminente scadenza per esercitare quanto previsto dall’articolo 9bis in merito alla risoluzione del contratto.
La città ha già sperimentato questo metodo quando l’Amministrazione Comunale allora guidata da Piero Celani con il pieno sostegno dell’allora Alleanza Nazionale guidata da Guido Castelli, presentò proprio alla scadenza del ricorso al TAR dell’Impresa Matricardi la proposta della SABA con il cosiddetto “prendere o lasciare”. Non ci fu il tempo né di pensare, né di ragionare. Si potevano acquistare i parcheggi perché vi erano le risorse necessarie e non si sono acquistati e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, dando corso al più scellerato degli accordi mai fatti con una società di parcheggi.
Accordi costati in questi dieci anni, con una stima sicuramente al ribasso, ben dodici milioni di euro a tutti i  cittadini ascolani tra permessi residenti, costo orario parcheggi coperti ed a raso, pagamento dell’occupazione del “nostro” suolo in ogni manifestazione, in ogni mercato, in ogni lavoro sia pubblico che privato senza considerare il debito “occulto” (dalle nostre stime arrivato ormai a dieci milioni di Euro) derivante dalla mancata assegnazione in questi dieci anni degli ottocento posti a raso. Dodici milioni di euro passati dalle nostre tasche altrove!

Siamo sgomenti perché prima di parlare di piani economici e finanziari  per la creazione della nuova società mista pubblico-privata occorrerebbe parlare di quale piano traffico e della mobilità per il futuro della città, di quale piano sosta ( tariffe, permessi residenti, sosta mista) come allargare la pedonalizzare del centro storico con la creazione dei varchi elettronici, di quali piazze recuperare (Piazza Viola, Piazza Ventidio Basso, Piazza Cecco d’Ascoli), della possibilità di creare nuove aree di sosta in accordo anche con i privati, di parlare finalmente di servizio di trasporto pubblico, di connessione con il treno (nessun pullman urbano passa davanti alla stazione), di deposito di biciclette e piste ciclabili compiute.
I cittadini, le associazioni di categoria, i sindacati le forze politiche, hanno fatto in questi anni molteplici proposte; chi le ha raccolte e fatto la sintesi? su quali presupposti? con quali conclusioni? E’ possibile che si stia prendendo la più importante decisione sul futuro del centro storico, sul futuro del commercio, sul futuro del turismo e questo stia avvenendo dentro le segrete stanze coinvolgendo l’assessore al Bilancio Valentino Tega ed il consulente da un costo rilevante che sarà accollato a chi si aggiudicherà la gestione (e quindi ancora sui cittadini…), riducendo il tutto ad un piano economico e finanziario?
E’ possibile che si intenda annullare la partecipazione della città ed a questo punto anche delle forze politiche, inserendo un tale argomento esclusivamente dentro il Bilancio di Previsione?
Chiediamo al Sindaco di far convocare immediatamente un Consiglio Comunale aperto sulla sosta e presentare le proposte prima del Bilancio di Previsione.
E finalmente si portino conti, cifre e numeri di un rapporto che vede, purtroppo, il Comune in difficoltà a credere esso stesso agli accordi presi, visto che circa 900 posti blu (che ancora mancano sulle strade) sono stati assegnati solo da poco tempo al gestore.
Il Consiglio è il luogo delle decisioni, anche se è stato ridotto alle ratifiche, ma anche il luogo per smentirci da parte dell’Amministrazione comunale dimostrando che tutto quanto da noi sostenuto non corrisponde al vero. Saremo felicissimi di essere smentiti.