"Visto il susseguirsi di informazioni desunte dalla stampa, dalle quali emergono notizie contraddittorie sul futuro della stagione artistica estiva, si è ritenuto come minoranza di chiedere una disamina ufficiale della situazione.
Vogliamo intanto una risposta chiara: ci sarà una stagione lirica la prossima estate? Ci piacerebbe infatti ragionare sui dati certi, e non sul rimpiattino tra assessori e Sindaco a cui stiamo assistendo in queste settimane.
L'interrogazione mira inoltre a verificare se sia in atto una progettazione condivisa e concordata tra i due assessorati che si occupano dell'animazione culturale della città e se siano state messe in gioco tutte le possibilità per sfruttare a pieno i Fondi regionali per lo spettacolo (fondi FUS); non sappiamo poi a che punto di realizzazione sia l'accordo di programma con la fondazione Pergolesi di Jesi, uno strumento che può essere una buona risposta sul piano delle risorse necessarie per una realizzazione artistica di livello (in termini di maestranze, allestimenti, scenografie, costumi). Va da sè, però, che l'Amministrazione comunale avrebbe dovuto intervenire nell'accordo con una sua proposta, con un piano progettuale strutturato: lo ha fatto?
Ancora buio pesto, inoltre, sulla progettazione culturale complessiva per la prossima estate. Noi pensiamo che una programmazione di qualità possa essere uno strumento importante per la spinta economica del turismo, ma per realizzarla c'è bisogno di tempi, progettualità, idee. Vogliamo sapere a che punto sono i lavori di costruzione dell'estate ascolana, proprio per poter eventualmente proporre idee, e dare il nostro contributo in modo propositivo: si pensa di individuare un direttore artistico? Su quale "mandato"? Sono in cantiere "Grandi Eventi", per i quali – non dimentichiamolo- è stata individuata una delega specifica?
Quali saranno i punti di forza della stagione in grado di attrarre presenze e dare alla città una visibilità degna della sua storia e delle sue potenzialità?
L'ultima questione messa in campo dall'interrogazione riguarda il Teatro Ventidio Basso: l'Amministrazione non può sottacere che il bellissimo teatro ascolano è fortemente sottoutilizzato, e che va ripensata una sua riqualificazione, un suo rilancio.
I saggi delle scuole di danza sono un bellissimo momento di incontro della comunità, e un'occasione di festa e di incoraggiamento per tanti ragazzi che si cimentano con l'attività artistica; riteniamo che l'attività delle scuole che animano la vita di tante famiglie durante l'anno vada sostenuta dall'Amministrazione pubblica in modo equidistante e trasparente, ma è evidente a tutti che un teatro come il nostro non può limitarsi a fornire lo spazio solo a questi eventi.
A proposito, il pensiero non può non correre all'altro gioiello di famiglia che pare dimenticato, il teatro Filarmonici: quanti soldi pubblici sono stati spesi negli ultimi anni per ristrutturarlo? Dobbiamo considerarli ormai persi inutilmente? Quanto mancherebbe per il completamento e la riapertura? C'è spazio, sul tema, per un'altra interrogazione che faremo al più presto".