Pesaro - E' vergognoso che, in attesa dell’arrivo del Giro d’Italia, gli amministratori di Fano, in particolare l’assessore Alberto Santorelli, non trovino niente di meglio per pubblicizzare l’iniziativa che proporre la solita sfruttata immagine della donna nuda in vetrina, da sempre legata, nell’immaginario sportivo, all’idea del premio per la vittoria del ‘campione’. E a nulla serve il fatto che oggi l’iniziativa venga spacciata come pseudoartistica, legata alla prestazione di un sedicente artista esperto in body painting: dipingere di rosa il corpo nudo di una modella, farne poi una gigantografia da esporre in vetrina in un negozio di biciclette rimane sempre un fatto altamente maschilista, che offende la dignità delle donne, in primo luogo di tutte quelle che nello sport si impegnano e raggiungono risultati importanti.
È vergognoso che certe iniziative vengano riproposte nonostante le ripetute prese di posizione della nostra comunità, non ultima la denuncia pochi mesi fa di un’iniziativa analoga, la gara di “Car wash” utilizzata per promuovere un evento legato all’automobilismo.
Dispiace inoltre constare come un’iniziativa lodevole come l’allestimento di vetrine a tema per attrarre attenzione sul rapporto tra territorio e mondo dello sport e promuovere la serietà, l’impegno, le forti personalità dei tanti sportivi, uomini e donne, di cui è ricca la provincia (che possono rappresentare un esempio per i nostri giovani), si trasformi ancora una volta in uno sfruttamento dell’immagine della donna e del suo corpo, motivo di discriminazione nei confronti di tutte donne.