profondamente legata ai valori della democrazia nata sulle macerie del nazifascismo, grazie al sacrificio di tanti partigiani.
L'imbrattamento di manifesti a ricordo del 25 aprile con svastiche non solo denota inciviltà e mancanza di rispetto ma è segno della non appartenenza di alcuni alla comunità ascolana, che fonda la sua identità nei valori della democrazia e della tolleranza e condanna il fascismo come ideologia di oppressione e violenza.
Ciò che più ci inquieta è il silenzio assordante su questi temi, dell'amministrazione comunale e del suo massimo rappresentante, il Sindaco Guido Castelli; un silenzio e un'assenza che non possono passare inosservati e che, nel loro perdurare, possono apparire come indifferenza ai principi base del nostro essere comunità cittadina; stiamo ancora aspettando un suo giudizio chiaro sul titolo mistificatorio e provocatorio della mostra denominata "Ascoli città fascista"; oggi notiamo con dispiacere che questa Amministrazione, così sensibile all' esposizione mediatica e presente sempre in gran numero alle più varie manifestazioni flolkloristiche, non ha presenziato all'inaugurazione della mostra "Fascismo e resistenza", organizzata dall' Istituto di Storia contemporanea, in ricordo del decennale della visita di Carlo Azeglio Ciampi che onorò tutti gli ascolani con la medaglia d'oro al valor militare per Attività Partigiana.
Ci aspettiamo che almeno su quest'ultimo atto di intolleranza e inciviltà il Sindaco riesca a trovare parole nette di condanna che ci tranquillizzino sulla sua adesione, personale e isituzionale, ai valori dell'antifascismo, che sono fondanti della città che ha l'onore e il dovere di rappresentare.