Li conosciamo bene e non ci sottometteremo ai loro giochetti.” “Vogliamo dare un occhio alle bellezze architettoniche della nostra città nella prima metà del novecento, confrontarle con la Ascoli del 2012, ma evidentemente le fotografie fanno paura a qualcuno. Si ammantano di democrazia e cianciano di libertà ma vorrebbero impedirci di fare una mostra di foto storiche a casa nostra. E’ paradossale”.
“Mentre l’Italia va a rotoli, con l’avallo del Partito Democratico, primo sponsor del governo Monti – conclude Ferretti - la sinistra ascolana pensa ad opporsi alle mostre fotografiche e alle foto storiche. Probabilmente i palazzi degli anni ’20 fanno più paura della disastrosa situazione economica Italiana del 2012. In ogni caso noi rimaniamo fiduciosi, prima o poi li capiremo”.
“Assurdo”. Questa -secondo il responsabile provinciale di CasaPound Fabio Di Nicola - è la parola giusta per descrivere la reazione di sindacati e partiti alla mostra fotografica organizzata dall’associazione.
“Apprendiamo dai giornali –spiega Di Nicola- che sindacati ed esponenti di spicco della sinistra ascolana sono scesi in campo per chiedere l’annullamento di una mostra fotografica allestita in uno spazio privato, il tutto in nome della costituzione e della democrazia che, a detta loro, sarebbero offese e violate “per il titolo, per i contenuti, per gli scopi che evidentemente si propone e per lo svolgimento che avrà”. Ci preme innanzi tutto ricordare a questi signori che in Italia esistono diverse pubblicazioni dal titolo “l’Italia Fascista” e nessuno, finora, ha mai sollevato problemi circa la tenuta democratica del paese o il vilipendio alla memoria storica. Detto questo, è assurdo e paradossale che, invocando contenuti, scopi e svolgimenti da loro immaginati (altro non può essere visto che in merito non ci sono dichiarazioni o commenti di CasaPound) si tenti di mettere in atto un’operazione di censura staliniana in nome della libertà, violando di fatto la costituzione di questo paese."
"Chi, oggi più che mai, dovrebbe pensare alla tutela dei cittadini e lavoratori piceni perde tempo dietro alle nostre iniziative, segno che la visibilità politica è più importante dell’azione disinteressata” .
E conclude: “In passato la nostra associazione si è contraddistinta per aver dato voce a personalità di ogni estrazione politica, accettando e chiedendo il pubblico confronto in nome della libertà di espressione, è per questo che non accettiamo prediche da chi vorrebbe censurarci. Ci troveranno sempre pronti a difendere i nostri diritti.”