E' polemica sulla mostra di Casapound: «Un'offesa alla storia di Ascoli»

E' polemica sulla mostra di Casapound: «Un'offesa alla storia di Ascoli»

«Il Sindaco Castelli dica forte e chiaro che Ascoli non è e non è mai stata una città fascista»

«Chiediamo che il Sindaco della nostra città insignita della medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana prenda ufficialmente le distanze da un'azione che suona come una vera provocazione e un'offesa rispetto alla storia di Ascoli - prosegue la nota -. La città di cui è primo rappresentante viene infangata da allestimenti lontani dalla verità storica e dai valori costituzionali di riferimento di cui un Sindaco degno di questo nome deve essere primo portavoce e primo rappresentante. Ci auguriamo che, pur non essendo ascolano, il Sindaco Castelli conosca la storia della città che sta guidando: dica forte e chiaro che Ascoli non è e non è mai stata una città fascista; ha vissuto tragicamente le imposizioni dittatoriali che il regime imponeva negli anni trenta e quaranta; se di reportage fotografico si tratta esso non può essere presentato con un titolo falso. Chieda il Sindaco che lo si chiami "Ascoli durante la dittatura fascista".

Da tempo tanti cittadini hanno la sgradevole sensazione che Castelli strizzi l'occhio per motivi di consenso elettorale ad una organizzazione di estrema destra lontana anni luce dalla tradizione della città. Che spesso agisce in modo provocatorio a fini di propaganda e di visibilità e che certo non merita premi o riconoscimenti (come è stato fatto) da una città che ha preso, a caro prezzo di sangue, la via della democrazia e della libertà».