Vale la pena di ricordare che la pratica della firma delle dimissioni in bianco è un atto indegno di un paese civile che colpisce in particolare le donne lavoratrici, praticato da imprenditori senza scrupoli, è un giochino semplice ma efficace: quando si assume una lavoratrice giovane, potenzialmente in grado di fare figli, le si fanno firmare dimissioni in bianco da utilizzare quando la donna potrà essere incinta, oppure ammalarsi in maniera seria, oppure subire un infortunio.
L’ordine del giorno era teso a contrastare questo fenomeno, presente anche nella nostra Provincia, infatti in esso erano contenute due precise richieste: nella prima si chiedeva l’impegno del Governo e del Parlamento ad emanare con urgenza una legge nazionale che impedisse tale pratica, nella seconda si chiedeva che venisse valutata la possibilità di introdurre nei bandi e nelle gare della Provincia clausole contrattuali che prevedessero la revoca del contratto, nei confronti delle ditte appaltatrici, qualora si dimostrasse che eventuali dimissioni di dipendenti fossero state fatte firmare contemporaneamente all’assunzione.
Nonostante il parere favorevole dei dirigenti fosse positivo, tutti i consiglieri del PDL e del MAP hanno votato contro, con la semplice argomentazione “che l’applicazione della norma richiesta fosse di difficile attuazione”.
Una posizione vigliacca, tipica di chi nasconde la testa sotto la sabbia, anche se non si può parlare di complicità con chi mette in atto certe pratiche, sicuramente si evidenzia un palese menefreghismo per le ingiustizie subite da tante lavoratrici in tutta Italia.
Faccio un appello a tutte quelle persone che anche nella nostra Provincia, nei giorni scorsi, hanno portato avanti azioni di protesta incontrando il Prefetto, che ha dato il proprio sostegno, faccio anche appello a tutte quelle persone offese ed indignate per il comportamento dell’Amministrazione, affinché facciano sentire la propria voce inviando una mail di protesta al Presidente Celani: piero.celani@provincia.ap.it