Migliaia anche nella nostra regione ad iniziare dalla Provincia di Pesaro, nei quali è stata rilevata la presenza di amianto. Il giudice, infatti, ha stabilito che i capi della Eternit “pur sapendo che l'amianto uccideva mantennero operative le fabbriche per fare profitto. E che avrebbero omesso di far usare tutte quelle precauzioni come l'uso delle mascherine o dei guanti per evitare che migliaia di persone si ammalassero di tumore al polmone o di asbestosi”.
La stessa consapevolezza, quella che l'amianto è un micidiale killer, oggi debbono averla in primo luogo gli Enti Locali specie quelli che, censimento alla mano, conoscono benissimo dove è necessario intervenire.
Allo stesso tempo la Regione Marche non può continuare a nascondersi dietro un dito continuando a non tenere in considerazione alcune proposte di legge come quella presentata dal sottoscritto la scorsa legislatura, e mai approdata in aula, per la concessione di contributi per lo smaltimento dell'amianto e le due presentate in questa legislatura che hanno lo stesso obiettivo.
Esiste una mappatura molto accurata dei siti che devono essere risanati per l'inquinamento da amianto oltre 3.550 in Provincia di Pesaro. E' giunta l'ora di agire. Non ci sono e non possono esserci giustificazioni decenni dopo il riconoscimento della pericolosità della fibra di” asbesto”.
Quindi le situazioni nelle quali è presente amianto friabile a rischio dispersioni vanno sanate immediatamente. La sentenza di Torino oggi stabilisce in modo chiaro le responsabilità di chi conosce e non agisce per rimuovere l'amianto-killer.