E il buon Mezzolani il 1 marzo 2011 candidamente rispondeva che non si era era ritenuto necessario sospendere niente in quanto non vi era giurisprudenza costante sulla contestazione che gli avevo rivolto, fondata sul fatto che un politico, come un consigliere comunale indiscutibilmente è,era ed è incompatibile con lo svolgimento della funzione di presidente di una commissione. Nella discussione di quella interrogazione inevitabilmente trattavo male Mezzolani non comprendendo perché prestasse il fianco a tale marchettificio (nel senso lato del termine) non intervenendo su chi di dovere perché una buona volta si smettessero tali comportamenti. E andando avanti, dopo la sentenza del TAR Marche che accoglieva il ricorso di un non idoneo, annullando l'avviso proprio per la incompatibilità del dr.Milani, con una nuova interrogazione del 9 giugno scorso chiedevo a Mezzolani notizie per sapere se il dr.Milani avesse informato di quel suo stato di presunta compatibilità con l'incarico e come i candidati idonei di quell'avviso per progressioni verticali sarebbero stati tutelati nel momento in cui quella sentenza avesse assunto forza di giudicato.
E il sempre più buon Mezzolani il 12 luglio scorso rispondeva, dopo una maldestra difesa di ufficio, confessando finalmente che anche a lui quell'incarico non era piaciuto e che comunque l'ASUR, se quella sentenza fosse stata confermata dal Consiglio di Stato, avrebbe trovato il modo di tutelare i dipendenti risultati idonei.
Ora finalmente si è giunti alla resa dei conti: il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza. Milani non poteva presiedere quella commissione e il concorso è nullo.
E ora quell'arrogante dirigente che ha voluto presiedere quel concorso assumendo di essere compatibile con quel ruolo che fine farà?
Mezzolani, Ciccarelli e Stroppa che cosa gli diranno? Lo chiameranno a rispondere? Milani subirà conseguenze dal punto di vista lavorativo?
Queste sono le domande che saranno oggetto della terza interrogazione sulla questione. E i dipendenti idonei non se la prendano con chi è ricorso contro quel bando, ma con chi è stata la causa unica ed esclusiva del danno che hanno subito per il massacro che dicono di aver patito e cioè con Milani e con tutti quelli che sopra di lui gli hanno consentito da sempre di fare il proprio comodo e con tutti quei politici e amministratori che hanno fatto diventare la Sanità Piceno solo un marchettificio dei loro squallidi interessi, fregandosene dei servizi e delle esigenze del territorio.