Così i consiglieri Comunali Pd Alessandro Zocchi, Silvano Evangelisti, Gianluca Pasqualini, Pierfrancesco Morganti.
«Ci verrebbe da dire ma cosa ne sa Stefano Corradetti della vicenda relativa al deposito del gas? Se lo avesse saputo avrebbe sicuramente riportato quella che è la posizione chiara ed assunta all'unanimità da tutto il Pd e dall'Amministrazione comunale di San Benedetto.
Posizione di grande responsabilità di chi vuole tutelare le legittime preoccupazioni dei cittadini ma anche quella di dare risposte non sull'onda emotiva e strumentale di alcuni ma quando piuttosto quella di dotarci di tutti gli elementi tecnici e scientifici che necessariamente devono supportare gli Enti che dovranno assumere le decisioni conseguenti.
Evidentemente Corradetti pensa di trattare i problemi con una stupefacente superficialità ed anche il suo specifico riferimento alla sanità è preoccupante per la sua non consapevolezza di ciò che sta accadendo presso i nostri ospedali ed in particolare in quello di San Benedetto.
Piuttosto che inconcludenti attacchi personali a nostri dirigenti di partito ci avrebbe fatto piacere leggere cosa pensa Corradetti relativamente al fatto che presso l'ospedale di San Benedetto mancano undici primari su diciotto complessivi e questo come si può ben capire è solo la punta di un iceberg di una grande criticità registrata in tutti i settori ed in tutti reparti sanitari, e cosa lo stesso Corradetti propone per evitare che tutto questo possa continuare ad accadere senza trovare una minima soluzione. Pensiamo che sia giunto il momento di farla finita di nascondersi dietro le solite dietrologie del qualunquismo che tendono sempre a delegittimare piuttosto che affrontare i problemi nel merito. Oggi nel Partito Democratico è in campo una nuova classe dirigente ad essa spetta il compito di superare questo vecchio metodo di fare politica ma l’articolo di Corradetti non va assolutamente in questa direzione.
Non vogliamo pensare, come ormai da tempo qualche attento osservatore ci suggerisce, che il Sindaco di Ascoli non convoca la conferenza dei sindaci attraverso la quale si può costruire un indirizzo politico unitario di tutto il territorio piceno, solo perchè vuole assistere al lento ed irreparabile declino dell'ospedale di San Benedetto, perchè la sua concezione dell'integrazione sarebbe quella della annessione e che questa iniziativa sarebbe supportata in maniera trasversale e silente anche da qualche dirigente del nostro partito.
Se così fosse è del tutto evidente che troverebbe il territorio di San Benedetto e tutto il Pd pronto a contrastare tale iniziativa anche perchè noi siamo convinti che la città di Ascoli in quanto città capoluogo di provincia debba svolgere un ruolo guida ed aprirsi al dialogo e al confronto con tutto il territorio.
Questo è quello che pensiamo noi dell'amministrazione comunale di San Benedetto e stia pur tranquillo Corradetti che non c'è e non ci sarà nessun complotto anzi siamo noi per primi a rivendicare un ruolo della città capoluogo, che non deve essere però quello di chiusura gretta e provinciale come abbiamo assistito in questi anni con il risultato della divisione con Fermo e tutti i danni che ne sono susseguiti».