Per darvi una visione chiara del tema ne abbiamo parlato con l'assessore Valentino Tega con deleghe, tra le altre, al Bilancio e agli Indirizzi alle società partecipate. C'è stato un iter trasparente che ha coinvolto l'opposizione visto che questa scelta ricadrà anche su eventuali altre amministrazioni di colore politico diverso se andassero in futuro alla guida del Comune.
La visione dell'assessore Valentino Tega, memoria storica dell'Ascoli servizi Comunali, è molto chiara, con preoccupazioni e timori, ma con la voglia di fare il meglio per gli ascolani e le casse pubbliche.
"Occorre chiarire che non abbiamo voluto noi cedere ai privati il 40% della società, ma siamo obblogati per legge - dice Tega - Il 13 agosto con il Decreto Berlusconi, poi con la legge riapprovata da premier Monti, c'è l'obbligo a privatizzare almeno al 40% .
Siamo obbligati perché perderemo un valore enorme e il controllo dei rifiuti che entrano in discarica.Due le possibilità: o privatizzare al 40% o far partecipare "Ascoli Servizi Comunali" alla gara come qualsiasi altro privato per fare i tre servizi. Il più importante: raccolta spazzamento, raccolta in discarica e gestione della discarica. Si poteva vincere pero' potevamo anche perdere - spiega Valentino Tega - La possibilità di vincere dipende dal fatto che Ascoli Servizi Comunali ha incidenza costi inferiori rispetto alla media nazionale sia dal punto di vista amministrativo che per il personale sul territorio.
Ma se si perdeva, si sarebbe persoi anche il controllo sulla discarica. Certo per il Comune sarebbe stato più vantaggioso vincere la gara perché quella flessibilità nell'amministrare che si sarebbe ottenuta come è attualmente con la presenza di un privato non ci sarà più, pero' magari recupereremo in efficienza. Quando ci siamo resi conto che c'era il pericolo di perdere la gestione della discarica siamo entrati nella materia.
Se perdevamo la gara in concessione - continua Tega - dovevamo costituire una società di patrimonio che aveva la proprietà della discarica, l'avrebbe dovuta affittare al gestore che a sua volta la gestirà per conto suo, certo con le sue responsabilità.
Allora abbiamo preferito non rischiare e fare entrare il privato. Da dicembre notte e giorno a lavoro per preparare tutti i documenti di gara.
Sui tempi di gara stiamo ragionando. Due le scadenze: il 31 marzo (quella posta dal Governo), potrebbe essere più flessibile, ma c'è anche l'Ato regionale dei rifiuti e quindi ci può' essere l'intervento dell'Ato che dice la gara la faccio io, i beni sono i miei. CosÌ ho studiato il bilancio ventennale.
Ho preparato dal bilancio consuntivo del 2011 il previsionale di 20 anni. L'ho vista nascere questa società, sono cose che non poteva fare un consulente, ma si poteva fare solo in questo modo. E' stato un lavoro titanico. Commissioni su commissioni.
Così dal prospettino che si aveva siamo riusciti a riportare nelle casse del Comune 7 milioni e mezzo in più: 1 milione e mezzo subito come avviamento e gli altri 6 milioni a 300 mila euro l'anno come canone di concessione. Siamo entrati nel merito della gara ed è stata impostata come ristretta urgente.
Dalla pubblicazione passano 15 giorni per presentare la richiesta per partecipare poi si valutano le richieste per verificare se sono conformi e quindi occorrono altri 20 giorni per presentare il progetto.
Fra i documenti del primo passaggio ci sono fideiussioni molto gravose e in questo periodo con le banche che sono un po' abbottonate 15 giorni potrebbero non essere non sufficienti per ditte con dimensioni non enormi.
C'erano dunque due spade di Damocle: il rischio di farsi colonizzare dalle grandi imprese oppure l'intervento dell' Ato regionale.
La durata normale sarebbe 35 più 40 giorni, qualche stop, per finire poi fine aprile inizio maggio, sempre con l'Ato regionale sui rifiuti che sta per essere disciplinato".
Qual è la forza di questo percorso a ostacoli?
"La massima trasparenza - dice Tega - E' stata coinvolta l'opposizione. Tutti gli atti saranno a disposizione dei consiglieri tranne quelle propri della gara. Una gara che durerà per vent'anni.
E' una gara a doppio oggetto: la legge impone non solo di privatizzare al 40%, ma il socio deve portare oltre alla sua parte finanziaria anche un know how specifico.
Abbiamo chiesto che questa competenza del privato sia nel settore della pubblica illuminazione e quindi verrà messo a gara quel settore.
Chi entrerà svolgerà autonomamente la sua attività sulla pubblica illuminazione pur sedendo in Consiglio d'amministrazione e con il suo 40% potrà anche dare contributi sulle altre scelte. Non faremo cassa subito, ma avremo un canone più elevato possibile per vent'anni.
Non abbiamo messo l'importo ma la percentuale sul volume d'affari in modo da garantirci sulla percentuale sui ricavi. Era appunto prevedere il rapporto dei costi sul porta a porta per la raccolta differenziata.
Dal 2003 in poi le società hanno dato tantissimo al bilancio comunale (più di 45 milioni in totale), in più siamo riusciti ad avere una patrimonializzazione: le società del gas valgono 30-40 milioni di euro, Ascoli Sevizi Comunali vale 10 milioni: poco meno dell'indebitamento totale del Comune.
Saremo un Comune virtuoso. Per me è un orgoglio - dice l'assessore Valentino Tega - sia per gli utili, sia perché grazie a questo tipo di strategia siamo riusciti ad aumentare gli investimenti sulla spesa sociale. Dal 2000, da 2 milioni e 200 mila euro di investimenti siamo passati ai 4 milioni e 200 mila di oggi, con fondi sempre inferiori dai trasferimenti dallo Stato. Nel 1999 avevamo preso un Comune con un bilancio ingessato ora stiamo andando avanti per risanare bene e in maniera incisiva per il nostro bilancio.
E' una cosa enorme che siamo riusciti a fare grazie alle nostre società partecipate. Lasciando fuori le opere fatte e continueremo. Nel 2012 -13 faremo circa 14 – 15 milioni di investimenti ulteriori fuori dal Polo universitario, auditorium e patto di stabilità".