Avevo presentato una Proposta di Legge in relazione al vitalizio pensionistico con cui chiedevo di deliberare un indennizzo senza tener conto del numero degli anni in cui si era svolta la funzione, con decorrenza per tutti a 65 anni e con attribuzione a tutti di un importo mensile ( non cumulabile con altre indennità pensionistiche e non reversibile ) di e.574,94, e cioè la pensione minima erogata ai cittadini italiani.
I Consiglieri Regionali della Prima Commissione e l’Ufficio di Presidenza che per mesi hanno affrontato il tema dei costi della politica hanno, invece, da parte loro, proposto al voto della Assemblea una Proposta di Legge che prevede la possibilità per i Consiglieri Regionali di rinunciare al vitalizio percependo in un determinato spazio temporale quanto ad essi trattenuto mensilmente durante lo svolgimento del mandato, e, insieme anche una riduzione generale dei compensi e dei benefit, togliendo la reversibilità, ma mantenendo l’età pensionabile a 60 anni.
Essendo questa Proposta di Legge condivisa dalla quasi totalità dei Consiglieri Regionali tutte le altre Proposte di Legge presentate sul tema, tra cui anche quella da me formulata, sono state assorbite da quella della Commissione e conseguentemente non discusse in aule ed ovviamente non sottoposte a voto.
Per questo ho ritenuto in sede di discussione di ribadire le motivazioni della mia Proposta di Legge e di astenermi nella votazione della proposta della Commissione, manifestando in ogni caso soddisfazione per quanto pur parzialmente recepito rispetto alla mia Proposta di Legge.