Il tutto si basa su un mio ordine del giorno presentato all’ultimo consiglio comunale, dove chiedevo alla regione più attenzione verso il territorio Piceno, in quanto dall’ultima riorganizzazione di Trenitalia si delineava oltre che alla soppressione delle corse della littorina anche la cancellazione di alcune fermate presso la stazione di San Benedetto del Tronto in riferimento ai treni provenienti dal sud e dal nord Italia.
Nell’atto da me presentato, rimarcavo che nella giusta lettera dell’Assessore regionale ai Trasporti Viventi inviata al neo Ministro delle infrastrutture Passera e all’A.D. di Rfi, veniva manifestato un certo timore per l’eliminazione delle corse tra Roma ed Ancona e delle fermate pesaresi dei treni nazionali, di conseguenza si notava in maniera evidente la dimenticanza per il nostro territorio.
Tale dimenticanza è stata riscontrata dall’Assessore in persona, lo stesso che poi dice di avervi posto rimedio in una successiva telefonata con il Gabinetto del Ministero dei Trasporti, dove è stata poi presa in considerazione anche la fermata di San Benedetto del Tronto.
Già da questo si definisce una differenza abissale tra me e il rappresentante del PD, io leggo attentamente mentre lui interpreta a proprio piacimento gli atti da me presentati in difesa della Provincia ascolana, anzi noto in Pizi un certo imbarazzo nel fare i nomi delle persone che caratterizzano il tamtam cibernetico, perché dovete sapere che tra i primi a rimarcare questa penalizzazione del territorio è stato il segretario provinciale dei Giovani Democratici Francesco Ameli.
Lo stesso Ameli insieme al consigliere provinciale del PD Mandozzi hanno manifestato le proprie preoccupazioni in merito alla riorganizzazione dell’orario dei treni regionali, soprattutto alla luce dell’enorme sforzo finanziario fatto dalla Provincia per l’elettrificazione della tratta ferroviaria Ascoli San Benedetto, che avrebbe come conseguenza quella di generare una metropolitana di superficie senza le corse dei treni.
Premettendo che i treni locali sono interamente gestiti dalla Regione e quindi gli Ascoli-San Bendetto ed i San Bendetto-Ancona vengono aboliti su decisione della Giunta regionale, sono perfettamente a conoscenza che i tagli al trasporto locale derivano dalla stretta voluta dal governo Berlusconi, ma sono altrettanto conscio delle disparità di trattamento che il servizio su gomma ascolano ha avuto negli ultimi anni a favore delle Provincie allineate politicamente alla Regione.
Negli ultimi dieci anni a tutte le altre Provincie sono stati aumentati i kilometri di percorrenza degli autobus mentre ad Ascoli il tutto è rimasto invariato, non solo, il costo standard con il quale la Regione trasferisce i contributi alle aziende di trasporto locale vede ad Ancona assegnato un rimborso di 2,40 € per Km mentre ad Ascoli un misero 1,70 € per km, il tutto secondo una vecchia logica anconocentrica, quindi gli attuali tagli del 10% che la Regione imporrà a tutte le Provincie non farà altro che aggravare la posizione dei cittadini Piceni già bistrattati negli anni passati.
Se Pizi non ne fosse conoscenza, gli ricordo che la Regione ha fatto degli ulteriori tagli al trasporto su gomma per destinarli al trasporto ferroviario regionale, così la Provincia di Ascoli si troverà con una diminuzione di 900.000 € per i servizi urbani e extra-urbani e 4 corse della littorina soppresse, si potrebbe dire che la Provincia di Ascoli è “cornuta e mazziata”.
Chiedo umilmente al segretario del PD chi è l’informato male, io o lui? Lo invito soprattutto a riflettere prima di scrivere, ed a non interpretare per strumentalizzare politicamente un atto consiliare, quando il territorio è in difficoltà sta alle persone sagge, corrette ed oneste collaborare per difenderlo.