Pizi, treni regionali penalizzati per i tagli del governo Berlusconi

Pizi, treni regionali penalizzati per i tagli del governo Berlusconi

C'è un evidente livello di approssimazione sull'organizzazione dei servizi: polemiche infondate.

 

Certamente non si può dire che in diversi casi questo non sia avvenuto, ma questa filastrocca oggi serve  sempre più a nascondere secondi fini politici e  coprire le grandi responsabilità che molti stagionati amministratori di questo territorio hanno avuto in passato e continuano ad avere ancora oggi.
L’ultima polemica secondo cui l’Assessore Regionale ai trasporti Viventi avrebbe bistrattato e dimenticato la provincia di Ascoli nella sua lettera inviata al Ministro dei Trasporti e all’amministratore delle Ferrovie Moretti, culminata ieri  in Consiglio comunale con un ordine del giorno del consigliere Mirko Petracci del PDL,  fa trasparire con evidenza il livello di approssimazione, l’assenza di documentazione sui fatti e sull’organizzazione dei servizi in chi imbastisce polemiche infondate.
Il Consigliere PDL Mirko Petracci è probabilmente esso stesso vittima del tamtam che, a volte, su internet fa circolare notizie e commenti senza alcuna operazione preliminare di documentazione e approfondimento. Sfugge, infatti, al consigliere Petracci e agli altri internauti che probabilmente l’hanno ispirato, quali sono le tratte di competenza nazionale e quali sono di competenza regionale.
L’Assessore Viventi ha, infatti, scritto al ministro e all’amministratore di Trenitalia esclusivamente sui tagli ai treni di lunga percorrenza.
Nel merito, poi, Petracci non sa che è stato il governo Berlusconi ad aver tagliato i fondi che coprivano interamente il trasporto regionale su rotaia da 42 a 10 Milioni di Euro. Contrariamente a quanto fatto circolare da qualcuno anche sul web, la regione non solo non ha effettuato minori stanziamenti, ma ha addirittura rimpinguato il fondo tagliato con risorse proprie in modo da portare il taglio dal 75% iniziale al 13, 54%.
Altra voce priva di fondamento è che i tagli effettuati hanno riguardato solo il sud delle Marche. Assolutamente falso. Le corse tagliate nella nostra provincia sono 4 rispetto alle 28 corse che sono state tagliate purtroppo nell’intera regione.
Il criterio adottato, poi, per l’abolizione delle 4 corse non colpisce i nostri pendolari, poiché sono state tagliate quelle con minore frequenza di metà mattinata che sono notoriamente al di fuori di qualsiasi orario di lavoro e di studio.
Certamente, non ci si può rallegrare di questo taglio, ma va tenuto in considerazione pure il fatto che permangono, a oggi, ancora 35 collegamenti feriali di andata verso San Benedetto e 35 collegamenti di ritorno (mediamente uno ogni mezzora) su gomma oltre i rimanenti 13 all’andata e 14 al ritorno su ferro.
In conclusione, i tagli effettuati sicuramente non sono da sottovalutare, ma vanno analizzati con serietà anche per trovare le risposte a scenari ancora più difficili cui in futuro potremmo andare incontro.
Sicuramente non abbiamo bisogno di coloro che, con approssimazione e privi d’informazioni, non perdono occasione per fare polemiche prive di fondamento e che anziché aiutare alla risoluzione dei problemi ci mettono alla berlina nei confronti dei livelli di amministrazione regionali e aggravano il deficit di considerazione politica nei confronti del nostro territorio.