E secondo me - perché parlo per me e per la mia coscienza - non è bello in primis che non si proponga una normativa vera e propria valida per tutti ma si autorizzi chi vuole a rinunciare, quando è d’obbligo per chi ha il compito di legiferare - e noi abbiamo questa funzione- confrontarsi e porre in votazione scelte valide per tutti.
Ed è ancora meno bello (ci esoneriamo da specificare altri aggettivi forse più idonei)che qualcuno pur di prendere i titoli dei giornali e farsi bello con tutti, apparendo magari anche più coscienzioso degli altri, si inventi la possibilità di rinunciare al vitalizio, ma -e questo appare poco-dietro la possibilità di farsi restituire tutte le trattenute che ogni mese non gli sono state erogate nello stipendio mensile. E su questo, dopo la oscenità uscita di prima mano per cui un consigliere regionale che rinunciava alla indennità avrebbe potuto farsi restituire in tempo reale l’importo complessivo trattenutogli e la correzione per cui quegli importi invece si potrebbero restituire in qualche anno, al di là del fatto che in un momento di tagli che inevitabilmente si ripercuotono sul bilancio regionale con tutti i conseguenziali riflessi sui Comuni e sulle comunità, va detto che non sembra proprio il caso di esporre la Regione a sborsare centinaia di migliaia di euro perché di questo si tratta: prendiamo il caso di qualcuno che è in Regione da 20 anni(e..ce ne sono..) potrebbe farsi dare pronta cassa quel tot trattenutogli in busta paga (sicuramente molto più di mille euro)per tutti i mesi in cui è stato consigliere regionale.
Dunque non facciamo strumentale confusione pensando di far passare per probi viri i consiglieri regionali che rinunciano al vitalizio: è per questo che ho presentato una Proposta di Legge nell’agosto scorso -che chiederò venga messa all’odg nei prossimi Consigli - in cui non è data alcuna facoltà al Consigliere Regionale né di farsi restituire le somme che gli sono state trattenute nel corso dei mandati e né di rinunciare al vitalizio: tutto resta come prima ma l’età pensionistica è elevata a 65 anni (e non come ora a 60 anni), non è cumulabile con altre indennità pensionistiche,non è reversibile e soprattutto l’importo è parametrato sulla pensione minima dei cittadini,e cioè, su 479 euro.
A chi ha sventolato la propria moralità sui giornali additando al pubblico ludibrio chi non avrebbe rinunciato al vitalizio va detto che prendendo ad esempio gli attuali 43 consiglieri regionali e\o assessori ed ipotizzando che nessuno venga rieletto nel 2015, con la dazione di 479 euro al mese per ognuno di quelli al raggiungimenti dei 65 anni d’età la Regione Marche potrà risparmiare quasi 18 milioni di euro e questa Proposta di Legge se approvata non sarà facoltativa ma avrà valore per tutti. E questa Legge soprattutto metterà i politici, almeno dopo aver esaurito il loro mandato, alla stregua di tutti gli altri cittadini e potrebbe essere un buon requisito (è ovvio insieme a tanti altri…) per far risalire la considerazione degli stessi nella società civile.