«Il metano per comprare le quote della Saba»

«Il metano per comprare le quote della Saba»

Emendamento e un ordine del giorno che impegni la giunta a utilizzare le risorse introitate

Per ragioni di convenienza fiscale e di tassazione sugli utili fino ad oggi il Comune di Ascoli Piceno aveva conferito alla Società Piceno Gas Distribuzione solo i 2/3 circa delle reti e introitava dalla società stessa un canone annuo per la gestione di 1/3 circa della rete che era rimasta di proprietà del Comune di Ascoli Piceno.
Nella proposta di delibera di vendita da parte del Comune della rete di media pressione alla Società Piceno Gas Distribuzione (100% partecipata dal Comune di Ascoli Piceno) per un importo di Euro 6 milioni e 785 mila sono inserite motivazioni veramente risibili e inadeguate a giustificare una scelta di questa portata.
La questione centrale, infatti, che non è citata e deve far riflettere è che le motivazioni sono ben altre. Con quest’operazione il Comune di Ascoli Piceno andrà a indebitare con l’accensione di un mutuo ventennale o trentennale la Società Piceno Gas Distribuzione in cambio di denaro fresco e spendibile.
L’intento, non troppo celato, è, infatti, quello di avere la possibilità di aumentare notevolmente la capacità di spesa rimuovendo i vincoli imposti dal patto di stabilità attivando tutti i mutui necessari per far partire la grande macchina elettorale fatta anche dall’accensione prevista del maximutuo di 11 milioni di Euro.
Mutuo al quale andrebbe aggiunto nel conteggio complessivo quello contratto dalla società Piceno gas distribuzione che porterebbe complessivamente nel 2011 a un indebitamento di oltre 17 Milioni di Euro.
Siamo di fronte, credo, alla più grande operazione d’indebitamento storicamente compiuta dal Comune di Ascoli Piceno in un solo anno.
Nonostante la Regione Marche sia andata notevolmente incontro anche al comune di Ascoli Piceno dando la possibilità di sbloccare risorse per oltre 4 milioni di Euro, il Sindaco Castelli, vero Dracula delle finanze comunali, sembra voler avere le mani libere ad ogni costo e a qualsiasi costo.
Se fossero state, infatti, vere le ragioni indicate nella delibera e cioè la necessità di una migliore programmazione e migliore gestione nel caso di un unico proprietario delle reti, il Sindaco avrebbe potuto semplicemente conferirle alla società senza chiedergli invece di farsele pagare indebitandola.
In questo modo sulla società, infatti, graverà per decenni un mutuo con i relativi oneri finanziari e interessi passivi.
Nella delibera, poi, non è indicato per niente come saranno utilizzati i 6 milioni e 785 mila Euro.
Si dovrebbe tener conto del fatto che al comune verranno a mancare le entrate derivate dalla concessione delle reti che saranno evidentemente utilizzate per il pagamento delle rate di ammortamento.
Riteniamo che questo non sia possibile e che un’amministrazione seria debba tutelare il patrimonio pensando anche a chi verrà e al futuro e che non debba avere una visione limitata a consumare più possibile le risorse ed il patrimonio prima della scadenza del mandato.
L’unica scelta oculata e responsabile che giustificherebbe quest’operazione sarebbe quella di poter ottenere un vantaggio e una redditività nel tempo attraverso l’impegno delle somme introitate.
Per questo presenteremo un emendamento e un ordine del giorno che impegni la giunta a utilizzare le risorse introitate da quest’operazione per esercitare immediatamente il diritto di “rilevare la quota della Società Concessionaria” previsto dall’articolo 9 bis della convenzione con la SABA che per l’anno in corso è di 7 miloni e 737 mila Euro.
Una somma molto vicina ai 6 miloni e 785 mila Euro che saranno introitati. La differenza mancante (meno di un milione di Euro) potrebbe essere reperita rinviando alcune delle opere previste nel maxi mutuo di 11 milioni.
Attraverso quest’operazione si potrebbe garantire al Comune di Ascoli Piceno una nuova entrata derivata dalla gestione dei parcheggi che rimpiazzerebbe agevolmente il mancato introito derivato dalla cessione delle reti.