Resoconto di Castelli, Corradetti: «Tutta propaganda»

Resoconto di Castelli, Corradetti: «Tutta propaganda»

«A noi pare che più che informare si voglia nascondere»

Ecco il testo dell'interrogazione:

"E’ stata stampata e recapitata alle famiglie e alle attività commerciali una brochure intitolata “Resoconto ai Cittadini del Sindaco Guido Castelli”. Tale pubblicazione per com’è stata realizzata appare avere un’evidente impostazione propagandistica che prevarica quella della comunicazione istituzionale. Tale comunicazione sarebbe stata sicuramente pertinente se fosse stata realizzata da uno o più partiti politici a sostegno del Sindaco, o dal Sindaco stesso a loro spese e non a spese dei cittadini.
Non comprendiamo poi come il Sindaco possa sostenere sulla stampa che «I costi di realizzazione sono tutti sostenuti da sponsorizzazioni esterne. Nulla grava sui cittadini: saranno informati gratuitamente» alla presenza del provvedimento di liquidazione del Comune di Ascoli Piceno n. 1632 del 13/10/2011 che ha erogato la somma di Euro €. 9.921,24 a una tipografia locale. Tale dichiarazione è il sintomo evidente di quanto di questo Sindaco ci si possa fidare e della sua volontà di favorire la trasparenza. A noi pare che più che informare si voglia nascondere.
La volontà non di informare, ma di propagandare a spese dei cittadini si evince anche dal massiccio uso di risorse comunali impegnate per la comunicazione che non ha precedenti. La spesa utilizzata per la sola spedizione del resoconto non è altro che una delle voci che compongono la determina n. 2250 del 31/12/2010 che ha impegnato ben 58 mila euro a carico del capitolo che sarebbe dovuto servire alla creazione e gestione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico e che invece sono state impegnate non solo per la brochure ma anche per i servizi televisivi e per la loro messa in onda. Tutti servizi che hanno al centro la faccia del Sindaco Castelli e che poco hanno a che vedere con il funzionamento dell’ufficio URP. Ora capiamo come mai in sede di bilancio fu respinto un emendamento di un consigliere di opposizione che prevedeva la diminuzione delle somme dal capitolo URP argomentando senza meglio specificare che erano somme imprescindibili ai fini dell’avviamento e del funzionamento dell’ufficio stesso.
Attraverso l’utilizzazione di fondi del 2010 è evidente, poi, la volontà di aggirare la disposizione del decreto legge sulla stabilità finanziaria n. 78 del 2010 che ha stabilito che dal 2011 le spese per pubblicità e comunicazione dei comuni debbano essere diminuite dell’80% rispetto a quanto speso nel 2009.
Mentre il legislatore nell’anno 2010 prevede di stringere la cinghia, dall’altra l’amministrazione comunale di Ascoli avvia, invece, un massiccio ricorso a finanziamenti sulla comunicazione molto superiori all’anno precedente.
Un fatto poi molto discutibile, di cui non conosciamo le modalità con cui sarebbe avvenuta, a causa della mancanza di una delibera di giunta, è la richiamata sponsorizzazione di alcune ditte locali che avrebbero contribuito alla stampa della brochure. La richiesta di sponsorizzazione a imprese aggiudicatarie di appalti del comune o affidatarie di lavori, e ad altre imprese che hanno avuto ed hanno in corso procedimenti di varianti urbanistiche, può sicuramente mettere queste ultime in una situazione quantomeno d’imbarazzo nella scelta se aderire o no alla richiesta di sponsorizzazione.
Un altro elemento è l’economicità della spesa. L’amministrazione ha, infatti, una tipografia comunale che ha dipendenti che vi lavorano a tempo pieno e avrebbe potuto provvedere alla stampa, magari anche attraverso una diversa veste grafica e di formato con un’economia rispetto a quanto è stato speso affidando l’incarico a una ditta privata.
Su questo, tra l’altro, si è già espressa la Corte dei Conti, che ha affermato la necessità di ricorrere a professionalità e qualifiche interne per la realizzazione dei servizi.
L’economicità, poi si sarebbe potuta perseguire attraverso l’utilizzazione del servizio delle poste d’invio senza indirizzo che prevede la consegna a tutti i punti di recapito sia privati sia commerciali a un costo che è circa ¼ rispetto all’impostazione indirizzata che è stata invece scelta dall’amministrazione con la possibilità di risparmiare circa il 70/75% potendo perseguire un risparmio di circa 7 mila Euro.
Infine, altro elemento oscuro che non sappiamo se corrisponda a verità è la notizia che abbiamo della presunta utilizzazione di personale comunale inviato in missione presso la tipografia incaricata della spedizione per l’etichettatura dei plichi.
In presenza di un incarico remunerato al privato per eseguire il servizio crediamo che tale circostanza debba essere sia documentata sia giustificata dal punto di vista economico e normativo.
Riteniamo che ci siano rilevanti elementi di opacità nella gestione e realizzazione di quest’opuscolo che derivano essenzialmente dalla già citata smania mediatica del Sindaco Castelli.

Stante quanto detto, i sottoscritti consiglieri interrogano il Sindaco per sapere:

Non ritiene che sia inopportuno e non pertinente il prelievo per l’invio del depliant e per altre forme di comunicazione di Euro 58 mila e 800 dalle risorse del 2010 destinate all’avviamento dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico che ancora a oggi non è stato attivato?
 Qual è il resoconto dettagliato e analitico delle singole voci di spesa impegnate e utilizzate inerenti il capitolo di bilancio 33720 del 2010 riguardante l’Ufficio Relazioni con il Pubblico?
Quali sono stati i costi analitici sostenuti per la stampa del giornalino e per la grafica e il dettaglio di ogni singola contribuzione delle aziende che l’hanno sponsorizzato?
Qual è stato il criterio adottato per scegliere le aziende cui indirizzare le richieste di sponsorizzazione?
Quante aziende non hanno aderito alla richiesta di sponsorizzazione da parte del Comune?
Non ritiene che sia quantomeno inopportuna la richiesta di sponsorizzazione da parte del Sindaco a imprese e attività che sono assegnatarie di lavori pubblici e che hanno in corso o hanno avuto in passato rapporti con l’amministrazione comunale anche in materia di varianti urbanistiche?
E’ stata effettuata una gara informale per la stampa del giornalino oppure la tipografia è stata individuata dai privati? Sono state inserite le contribuzioni delle aziende nella contabilità comunale? Se no per quale motivo?
Quali sono i motivi per cui non si è proceduto alla stampa interna del giornalino attraverso la tipografia comunale come anche indicato dalla Corte dei Conti che ha ribadito la necessità dell’utilizzazione dei servizi interni alle pubbliche amministrazioni?
E’ a conoscenza del fatto che la pronuncia della Corte dei Conti a sezioni riunite del 21 settembre 2011 (che allego alla presente) ha ribadito la validità di quanto previsto dalla legge di stabilizzazione finanziaria n.78 del 2010 e cioè che dal 2011 tutte le spese previste per pubblicità istituzionale e per le pubbliche relazioni debbano essere diminuite di almeno l’80% rispetto a quanto impegnato nel 2009?
Consapevoli del fatto che la violazione delle norme di legge comporta l’assunzione di responsabilità davanti alla Corte dei Conti, quali sono state le spese sostenute nel 2009 dal Comune di Ascoli Piceno ai fini del computo della riduzione dell’80% per calcolare il limite di spesa per il 2011 ai sensi dell’art. 6 comma 8 del Decreto legge n.78 del 31 maggio 2010?
Quali sono i motivi per cui è stato scelto il metodo della spedizione indirizzata anziché degli invii senza indirizzo a tutti i punti di recapito sia residenziale sia commerciale di Poste Italiane che avrebbe avuto un costo inferiore di almeno 7 mila euro?
Corrisponde a verità che alcuni dipendenti comunali sarebbero stati utilizzati per l’etichettatura dei depliant attraverso il trasferimento per alcuni giorni presso la ditta privata incaricata della spedizione?
Esistono documenti che attestano la missione di detti dipendenti, e se si per quante ore hanno prestato il loro servizio?
Il servizio di etichettatura era stato previsto a carico del comune o degli sponsor privati?".